25 Novembre 2024, 16:54
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PALERMO – L’accusa è violenza sessuale di gruppo aggravata. Antonino Pizzolato, 28 anni, medaglia di bronzo alle olimpiadi di Tokyo 2020 e di Parigi 2024 nel sollevamento pesi, è imputato davanti al tribunale di Trapani.
Sotto processo assieme a Pizzolato, atleta delle Fiamme Oro, originario di Castelvetrano ma residente a Ladispoli nel Lazio, ci sono Davide Lupo, 31 anni di Ribera (Agrigento); Claudio Tutino, 35 anni, di Cattolica Eraclea (Agrigento) e Stefano Mongiovì, 30 anni, anche lui di Ribera.
I fatti del processo risalgono a luglio 2022. La vittima sarebbe una turista finlandese che allora aveva 27 anni e che oggi ha ripercorso in aula la violenza che avrebbe subito.
“Mi sono addormentata sul divano e quando mi sono svegliata erano sopra di me. Ho cercato di divincolarmi – ha spiegato -, ma mi tenevano la testa e non sono riuscita a muovermi. A un certo punto ho avuto paura, mi sentivo soffocata. Poi sono riuscita a spingerne via uno e mi sono rannicchiata, a quel punto hanno smesso”.
La turista era in compagnia di due amiche a Trapani (sono state citate come testimoni) e incontrarono gli imputati in un ristorante del centro storico. Da qui si spostarono in una discoteca.
Verso mezzanotte, dopo avere bevuto alcuni cocktail, le due amiche rientrarono nel B&B mentre la vittima decise di seguire nel residence uno degli indagati. Qui sarebbe avvenuto lo stupro di gruppo. La turista finlandese, parte civile con l’assistenza dell’avvocato Paolo Pellegrino, ha denunciato la violenza la mattina dopo.
Raccontò che il rapporto sarebbe avvenuto contro la sua volontà. Gli imputati si fermarono solo quando lei in lacrime chiese di riaccompagnarla in camera.
Gli imputati hanno sempre respinto la ricostruzione dell’accusa. Siamo in attesa di avere una replica delle difese, tra cui quella dell’avvocato Paolo Paladino che assiste Pizzolato.
Nel 2018 l’atleta fu squalificato per diversi mesi dalla Federazione per “minacce, intimidazioni, atti di prevaricazione, anche di violenza fisica in alcuni casi” nei confronti degli atleti più giovani”. Ammise di avere mostrato video pornografici “per vantare le proprie arti amatorie ai propri compagni, molti dei quali minorenni”.
“In merito alla notizia relativa all’indagine in corso sul il nostro atleta Nino Pizzolato, la Fipe desidera ribadire il proprio rispetto assoluto per il lavoro della magistratura e degli organi inquirenti dello Stato. Coerentemente con la propria storia e i valori che da sempre la contraddistinguono, la Federazione si impegna a trasmettere tutte le informazioni necessarie alla Procura Federale per i relativi adempimenti”. È quanto si legge in una nota della Federazione, in merito al processo in cui Pizzolato è imputato per violenza sessuale, assieme ad altre tre persone.
La Fipe sottolinea “di aver agito e di continuare ad agire in stretta osservanza delle normative vigenti, garantendo il massimo rispetto per tutte le parti coinvolte”.
“La Federazione rinnova altresì la propria fiducia nella magistratura e manifesta sostegno al nostro atleta Nino Pizzolato – conclude la nota – auspicando che l’accertamento dei fatti possa portare al pieno riconoscimento della verità e della giustizia, nel rispetto dei principi fondamentali che guidano il nostro operato”.
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25 Novembre 2024, 16:54