Trasparenza e tagli ai rimborsi| Il Comune stringe la cinghia

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25 Luglio 2015, 18:14

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PALERMO – Una piccola rivoluzione che, sebbene non riguardi direttamente i cittadini, comporterà però ben più di una novità per i 50 inquilini di Sala delle Lapidi e per quelli delle circoscrizioni. Palazzo dei Normanni, infatti, ha approvato a fine giugno una vera e propria cura dimagrante per i consigli comunali di tutta la Sicilia, specie alla luce di alcuni recenti scandali: una stretta alla cinghia che equipara l’Isola al resto d’Italia e che, per alcuni aspetti, entrerà in vigore solo dalle prossime elezioni. Alcune disposizioni però sono già valide e per questo gli uffici della quinta città d’Italia si stanno preparando.

Il Segretario generale del comune di Palermo, Fabrizio Dall’Acqua, ha scritto una dettagliata nota che ha inviato a burocrati e consiglieri spiegando, per filo e per segno, cosa cambierà da ora in poi. Alcuni effetti della legge sono, come detto, rinviati alla prossima volta che si andrà alle urne: su tutti il taglio dei consiglieri, che a piazza Pretoria scenderanno da 50 a 40, il taglio ai gettoni di presenza che passeranno da 156 euro a 123, il taglio ai consigli di quartiere che avranno 10 e non più 16 componenti.

Altre disposizioni, però, sono immediatamente operative. Partiamo dalla più clamorosa: fino all’entrata in vigore della nuova legge, i consiglieri siciliani che partecipavano ai lavori della propria commissione (organi che si riuniscono tutti i giorni e di cui fanno parte tutti i consiglieri) avevano diritto ad assentarsi dal proprio posto di lavoro per l’intera giornata, anche dopo una riunione di appena qualche minuto. Il Comune infatti provvedeva a rimborsare per intero all’azienda la giornata persa.

Da oggi però l’assenza sarà rimborsata solo per l’effettiva durata dei lavori di commissione, più gli spostamenti (massimo un’ora all’andata e un’ora al ritorno), come nel resto d’Italia. In poche parole molti consiglieri dovranno ricominciare a lavorare, a meno di non voler far durare i lavori di commissione per l’intero orario lavorativo o di non voler rinunciare allo stipendio (che si cumula ai gettoni). E le sedute di commissione dovranno tenersi “preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti”. Così da limitare i rimborsi.

Ma la nuova normativa pone anche un tetto massimo a quanto viene rimborsato: se finora era due terzi la paga del sindaco, ovvero 6.733 euro lordi, adesso la soglia scende a 3.366 lordi, che è al di sotto di quanto parecchi datori di lavoro chiedono ancora oggi al Comune. Il che vorrà dire, per i consiglieri, rinunciare ai soldi oppure tornare a lavorare.

Se una seduta si protrae di notte, il consigliere che è anche lavoratore dipendente è autorizzato ad assentarsi l’indomani dal proprio posto di lavoro, con l’azienda che verrà rimborsata, ma il limite orario da superare non è più mezzanotte, bensì le due del mattino.

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Spariscono anche i rimborsi benzina. Fino a prima della legge, il Comune era costretto a rimborsare la benzina pagata dai consiglieri residenti fuori città che devono partecipare ai lavori istituzionali, in base a un meccanismo semplice: un quinto del prezzo del carburante, in base a una tabella dell’Aci, per ogni chilometro percorso. In pratica un salasso. Da oggi si cambia: il rimborso spetta solo a chi risiede in un’Isola minore della Sicilia.

Novità anche sul fronte trasparenza: dal 18 luglio piazza Pretoria è obbligata a pubblicare sul proprio sito tutte le spese per gettoni e rimborsi, ma anche i dati relativi ai lavori delle commissioni, ovvero ordini del giorno, verbali, orario di inizio e di fine.

“Ben venga tutto ciò che va nella direzione del risparmio e della razionalizzazione dei costi della politica, adeguando la Sicilia al resto d’Italia – dice il capogruppo Idv Filippo Occhipinti – è certo comunque che, come sempre, le leggi che servono a colpire i furbi, che ci sono, vanno anche a danno di chi svolge il proprio ruolo in modo serio e corretto. Sarebbe stato meglio far partire da subito il taglio dei gettoni”.

“La legge approvata dalla Regione sullo status dei consiglieri comunali allinea la Sicilia al resto della Nazione – dice il coordinatore dei consiglieri comunali dell’Anci Sicilia, Giulio Tantillo – fin da subito abbiamo dello sì ai tagli e alla trasparenza. Un netto no a chi ha voluto punire i consiglieri, basti osservare che la legge nazionale fa terminare la giornata alle ore 24, in Sicilia la giornata termina alle ore 2: non comprendo ma mi adeguo. La legge complessivamente va bene, gli effetti dovranno essere verificati tra qualche anno quando credo verrà modificata in tutto il Paese”.

 

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25 Luglio 2015, 18:14

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