22 Marzo 2021, 13:57
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PALERMO – Potrebbe cominciare il 17 maggio la requisitoria della Procura generale al processo d’appello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Oggi la difesa del generale dell’Arma Mario Mori e i sostituti procuratori generali che sostengono l’accusa in giudizio hanno chiesto l’acquisizione di alcuni documenti. La corte d’assise d’appello si è riservata di decidere alla prossima udienza fissata per il 19 aprile, giorno in cui i giudici, non essendoci altre richieste testimoniali, dovrebbero rinviare direttamente alle conclusioni delle parti. Comincerà la Procura generale probabilmente il 17 maggio. La requisitoria dovrebbe durare 3 udienze. Il processo d’appello sul presunto patto tra mafia e pezzi dello Stato negli anni delle stragi mafiose ha avuto inizio ad aprile del 2019. Imputati di minaccia a Corpo politico dello Stato gli ufficiali dei carabinieri Mario Mori e Giuseppe De Donno e l’ex capo del Ros Antonio Subranni, l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, i boss Leoluca Bagarella e Antonino Cinà e il pentito Giovanni Brusca, Gli imputati, tranne Brusca per cui fu dichiarata la prescrizione, sono stati condannati a pene pesantissime. La Corte di assise ha, invece, dichiarato prescritto il reato di calunnia contestato a Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, che in primo grado aveva avuto 8 anni. Secondo i giudici il reato si sarebbe prescritto il 2 aprile 2018, prima dunque della sentenza di primo grado. (ANSA).
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22 Marzo 2021, 13:57