05 Aprile 2016, 13:18
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PALERMO – Un altro punto a favore di chi ritiene illegittima la trattenuta delle pubbliche amministrazioni sulla “buonuscita” dei dipendenti assunti dopo il 2000. A segnarlo stavolta è la sentenza del tribunale di Milano che ha accolto il ricorso presentato da alcuni lavoratori del Comune di Trezzano sul Naviglio. Il prelievo del 2,5 per cento sul trattamento di fine rapporto, secondo i giudici, sarebbe illegittimo. La pubblica amministrazione non avrebbe, dunque, alcun diritto di trattenere quelle somme, che apparterrebbero esclusivamente ai dipendenti. Un precedente giudiziario che potrebbe portare a una pioggia di ricorsi e rischia di rappresentare un “salasso” per le casse pubbliche. Soltanto in Sicilia le stime dei sindacati prevedono che la Regione potrebbe essere chiamata a restituire circa 10 milioni di euro.
Una sentenza non inedita a dire il vero. Da Treviso a Palermo, passando per Roma, i giudici interpellati sull’argomento si sono pronunciati sempre a favore dei lavoratori. Ma la decisione dei giudici meneghini rilancia la battaglia dei sindacati e dà il via ai “ricorsi per la restituzione delle somme”, come confermano il coordinatore d’area della Cisl Fp Alfredo Piede e il dirigente del sindacato Francesco Costanzo. Il sindacato, infatti, “a breve renderà disponibile un modello di ricorso, diretto alla sospensione e alla restituzione delle somme indebitamente sottratte dall’amministrazione regionale, nei limiti delle prescrizioni previste per legge. Occorre precisare – aggiungono Piede e Costanzo – che, secondo la vigente normativa in materia, il riconoscimento della illegittimità della trattenuta e la restituzione della stessa potrà essere riconosciuta solo a chi farà ricorso”.
Secondo i sindacalisti, dalla sentenza del tribunale di Milano “è emerso ciò che la Cisl Fp ha sempre sostenuto e portato avanti”, e cioè che la trattenuta costituisce “un’ingiustificata riduzione della retribuzione, nonché una disparità di trattamento con i dipendenti del settore privato ai quali non viene applicata alcuna trattenuta e le quote di accantonamento del trattamento di fine rapporto sono a totale carico del datore di lavoro”.
Una ritenuta che “in Sicilia, nonostante queste sentenze, l’amministrazione regionale continua illegittimamente e inopinatamente a trattenere” afferma il Cobas-Codir. Sindacato di base che aveva proposto un ricorso contro le trattenute già nel 2012, ma “la prima udienza è stata fissata per il 16 dicembre del 2016. Oggi è giunto il momento di anticipare i tempi e chiedere, con nuovi ricorsi ad hoc da presentare in tutta la Sicilia, la restituzione di quanto indebitamente e illegittimamente trattenuto”. Un ricorso in via di predisposizione, fa sapere il Cobas-Codir, che “in tempi brevissimi tutti i lavoratori potranno sottoscrivere”.
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05 Aprile 2016, 13:18