Travolto e ucciso a 23 anni | “L’imputato viaggiava contromano”

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02 Dicembre 2014, 06:13

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CATANIA – E’ entrato nel vivo il processo per l’omicidio colposo di Daniele Samperisi, giovane allievo della scuola di polizia penitenziaria, travolto da un’automobile a San Pietro Clarenza e deceduto, pochi giorni dopo, per le gravi lesioni riportate. Unico imputato Salvatore Saraceno, originario di Belpasso. Davanti al giudice della seconda sezione penale del tribunale di Catania Giuseppina Montuori, sono stati ascoltati gli unici due testi citati dal pubblico ministero Rosaria Molè. Esonerato, infatti, il medico legale Giuseppe Ragazzi, la cui perizia è stata inserita nel fascicolo del dibattimento.

A salire sul banco dei testimoni il comandante della polizia municipale di San Pietro Clarenza, Antonio Pappalardo, e il consulente tecnico dell’accusa, l’ingegnere Maurizio D’Amico. Per quest’ultimo l’imputato avrebbe cagionato l’incidente con la propria condotta, occupando contromano la corsia con la propria automobile. Il 23enne, che sopraggiungeva a bordo della propria moto, non sarebbe riuscito ad evitare l’impatto.

Il comandante Pappalardo, intervenuto sul luogo poco dopo l’incidente, ne ha ricostruito la dinamica sulla base dei rilievi compiuti. Il difensore di fiducia di Saraceno, Luca Andolina, ha invece insistito sull’alta velocità alla quale viaggiava la vittima. Nella prossima udienza, fissata al 25 febbraio 2015, saranno sentiti i testimoni di parte civile. Il legale della famiglia Samperisi, Enzo Iofrida, ha citato la titolare del chiosco, che si trova nelle vicinanze del luogo del sinistro, il cui sistema di videosorveglianza ha registrato il transito della vittima. Secondo testimone, invece, un sottoufficiale della polizia penitenziaria, giunto poco dopo l’incidente.

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LA RICOSTRUZIONE. E’ il 19 luglio del 2012 quando, a meno di un chilometro dall’ingresso della scuola di polizia penitenziaria di San Pietro Clarenza, il 23enne giarrese Daniele Samperisi, a bordo della propria moto, viene travolto da un’automobile che, secondo l’accusa, esce contromano da una piazzola. Il giovane, in condizioni gravissime, viene trasportato all’ospedale Garibaldi di Catania, dove viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Morirà otto giorni dopo, nel reparto di Rianimazione. Troppo gravi le ferite riportate. Il 23enne, allievo agente di polizia penitenziaria, la mattina del tragico incidente stava raggiungendo la scuola per le prove della cerimonia di giuramento. Ancora pochi giorni e il suo sogno si sarebbe realizzato. Nonostante la sua giovane età, Daniele Samperisi era già iscritto da tre anni alla banca dati per la donazione degli organi. Cuore, reni, fegato e pancreas sono stati trapiantati in quattro pazienti gravi.

 

 

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02 Dicembre 2014, 06:13

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