08 Ottobre 2015, 11:24
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PALERMO – Il suo arresto era scattato nel 2008 insieme a quello di altre tre persone, tutte accusate di violenza sessuale nei confronti di tre fratellini. Oggi, per lei, una donna di trent’anni, si sono aperte le porte del carcere: dovrà scontare sette anni e ventiquattro giorni. Il provvedimento è stato eseguito dagli uomini della sezione Contrasto al crimine diffuso della squadra mobile. Quella venuta a galla sette anni fa è una squallida storia di abusi e violenze sessuali di gruppo che fece finire nell’occhio del ciclone, ancora una volta, la zona popolare di Ballarò.
Nei pressi dello storico mercato, infatti, si trovava l’abitazione in cui sono avvenuti gli abusi. La casa era di proprietà della donna oggi finita in cella e del suo compagno. Tra gli arrestati di sette anni fa, oltre ad un ragazzo all’epoca diciassettenne, anche la madre dei tre bimbi: i piccoli, allora, avevano tutti e tre meno di dieci anni. Era stato uno di loro, ospite di una casa famiglia, a raccontare agli assistenti sociali ciò che accadeva in quell’appartamento. Ascoltato dal team di Neuropsichiatria ed esperti in psicologia infantile, il suo racconto fu ritenuto affidabile al punto da far scattare accurate indagini.
Secondo gli inquirenti, i quattro adulti organizzavano proprio tra quelle quattro mura dei vicoli di Ballarò i giochi sessuali di gruppo, tra cui il gioco “dell’obbligo e della verità”, realizzato con la classica bottiglia che a conclusione del suo giro stabiliva il destinatario dell’abuso, a cui avrebbe partecipato a volte, anche la madre. I quattro non si sarebbero limitati solo a questo: avrebbero infatti consumato spinelli costringendo i piccoli a fumare a loro volta, guardando film pornografici in loro presenza.
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08 Ottobre 2015, 11:24