20 Luglio 2011, 20:23
2 min di lettura
La riforma delle Asi è una storia infinita, ma la prossima settimana potrebbe finalmente scrivere il suo finale. È servita una mediazione tra il presidente Lombardo e l’assessore Venturi per sbloccare il voto di un ddl che aveva messo in evidenza alcune divisioni all’interno della maggioranza che sostiene il governo.
Un articolo soltanto votato ieri. Poi la verifica del numero legale, quindi la sospensione della seduta. Oggi sembrava ripetersi lo stesso copione. Votazione dell’articolo due, nuova richiesta di verifica del numero e sospensione della seduta.
Nel corso di quell’ora di sospensione, però, s’è trovato il modo di aggirare il problema che ostacolava la discussione di un ddl che porterà, di fatto, alla “chiusura” dei Consorzi Asi, con tutto ciò che comporta: scioglimento di Cda, fine dei commissariamenti, sparizione della pletora di incarichi vari, dai revisori dei conti a funzionari di vario tipo.
E lo scoglio, a quanto pare, era nell’articolo 12 delle legge, dove venivano previsti tre posti nel Cda dell’Istituto regionale per le attività produttive (che, di fatto, sostituirà il vecchio regime dei consorzi), con la nomina affidata all’assessore alle Attività produttive. Una norma che, a quanto sembra, non era ben vista dal presidente Lombardo. La cui maggioranza ha dimostrato di non “amare” questo ddl, prima rallentandone il cammino in Aula, poi facendo più volte mancare il numero legale. La “quadra” si è trovata con un compromesso: i componenti del cda salgono a cinque, nominati sì “previa delibera di giunta, su proposta dell’assessore”, ma sulla cui “investitura” l’ultima parola spetta al Governatore.
Insomma, sciolto il nodo che incatenava il ddl ai pali di Sala d’Ercole, i deputati non solo hanno ritrovato il numero legale, ma anche l’energia per un’approvazione a raffica dei primi 11 articoli sui 39 della legge in poco più di un quarto d’ora. Troppa grazia. E troppa velocità, specie a confronto dei ritmi seguiti finora in Aula. Per questo De Benedictis e Rinaldi del Pd, e Bufardeci di Fds hanno chiesto qualche giorno in più per riflettere sui tanti emendamenti. La discussione così è stata rinviata a martedì, quando si discuterà anche un altro ddl. Si tratta della legge denominata “Istituzione delle aree contigue nei parchi. Attività venatoria all’interno dei parchi”. La legge determinerà gli spazi e le modalità con i quali potrà svolgersi la caccia in Sicilia. Il testo è stato incardinato oggi all’Ars, ma un accordo bi-partisan (Beninati-Oddo) ha portato al rinvio della discussione del ddl “per poter conciliare meglio la tutela dell’ambiente e dell’attività venatoria”. Anche in questo caso, come detto, se ne riparlerà martedì.
Pubblicato il
20 Luglio 2011, 20:23