05 Giugno 2015, 18:29
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CATANIA – Tattica, pretattica, ma anche una copiosa fetta di elettori da riportare ai seggi. Un affare decisamente non da poco. Soprattutto se a monte c’è la stanchezza per una campagna elettorale che di fatto si è aperta con la defenestrazione di Ketty Rapisarda Basile. Ecco che domani a Tremestieri Etneo, così come negli altri comuni ancora in attesa di un primo cittadino, verranno presentati ufficialmente gli apparentamenti per il secondo turno. Che dire, per Santi Rando e Sebastiano Di Stefano, il rush finale partirà da allora.
Intanto c’è da intercettare il pacchetto che ha dato fiducia alle liste collegate a Fabrizio Furnari, entrambe sotto lo sbarramento del 5%. La legge parla chiaro: per loro non ci sarà alcun ripescaggio. Ciò non esclude affatto che l’ex candidato sindaco ventottenne possa dialogare con i due contendenti in campo. Anzi. I rumors dicono che il canale preferenziale sia in direzione di Rando. Furnari, tuttavia, preferisce far sapere che si risentirà nelle prossime ore con entrambi e che ogni eventuale intesa “non sarà sulle poltrone, ma sui temi”. Quali siano è presto detto: rifiuti e Canalicchio, ovvero due dei cavalli di battaglia del suo programma elettorale.
Quadro differente, ma non di molto, per Sebastiano Caruso. Per poco, infatti, la lista Azzurri è riuscita a superare lo sbarramento . Ed è Salvo Giuffrida, intanto, a staccare il ticket per il consiglio comunale. Coincidenza oltre modo affollata per il già sindaco tremestierese. Venendo a mancare il deputato ars Lino Leanza, è subentrato proprio lui al parlamento siciliano. “Rispetto la scelta degli elettori, vuol dire che il mio programma non era accattivante tanto quanto quello degli altri candidati”, si lecca le ferite Caruso che però rilancia: “Ma ora il mio 5% fa evidentemente gola”. Non è fissato alcun apparentamento al momento. Ogni riserva – annuncia – “sarà su quella proposta che considererò più concreta e attuabile”. Insomma, anche per lui sarà la notte a portare consiglio. In non pochi però sono sicuri che l’apparentamento con Di Stefano sia un fatto già compiuto.
L’ago della bilancio resta Mario Ronsisvalle. Il 14,7% incassato al primo turno gli consente di giocarsi la partita con più briscole in mano in favore del candidato sindaco che accompagnerà nei prossimi sette giorni. Tutto da definire, ma sembra che la sua opzione sarà in favore di Di Stefano. Questo sembra infatti l’orientamento dei candidati al Consiglio e degli elettori. In area Ronsisvalle è in corso una sorta di sondaggio permanente.
L’unica certezza è che il farmacista, comunque vada, è già in seduto Consiglio. Ma il suo gruppo è destinato a crescere ed in modo variabile. Qualora venisse centrato il doppio ambo, apparentamento e vittoria del candidato di area democratica, sarebbero tre i consiglieri eletti. Con Rando sarebbero soltanto due. Non sarà tuttavia il computo dei seggi a determinare la strategia dei ronsisvalliani. In questa partita sembra che entrino in gioco più logiche e non solo politiche, ma anche umorali e personali. Intanto c’è chi è pronto, tra i candidati al consiglio di Ronsisvalle, a ricollocarsi in casa Rando. Fuori dai giochi, a quanto pare, i cinquestelle. Per loro – anzi per il solo Domenico Guardo, unico eletto – pronto al via un quinquennio di opposizione più che intransigente.
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05 Giugno 2015, 18:29