Treni, disagi per i furti di rame| Ritardi nella tratta Acireale – Giarre

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11 Gennaio 2017, 21:49

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CATANIA – “Sempre più frequenti disagi e disservizi sono a carico degli utenti del treno per i continui furti dei cavi di rame all’infrastruttura ferroviaria”. Comincia così il comunicato di denuncia appena diramato a firma di Giosuè Malaponti, presidente del comitato pendolari siciliani, a seguito di ripetuti disservizi registrati dagli utenti nelle ultime ore sul territorio etneo.

Nel caso specifico lo scorso 10 gennaio i disagi hanno interessato il tratto di linea ferrata tra Acireale e Giarre. “Disservizi che certamente non possiamo imputare al gestore dell’infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, ne all’impresa ferroviaria di trasporto, Trenitalia” prosegue la nota.

Ciò che invece il Comitato desidera evidenziare con maggiore attenzione sarebbero i ritardi accumulati. Ieri, ad esempio, stando alle denunce degli utenti e alle azioni di monitoraggio messe in atto dal Ciufer sulle relazioni ferroviarie: Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela, Catania-Caltanissetta-Palermo, Palermo-Messina, Palermo-Caltanissetta-Modica, Palermo-Agrigento, ovvero un’indagine svolta su circa 156 treni, così nel dettaglio sarebbe emerso: Treni arrivati in anticipo: 31, Treni arrivati in orario: 20, Treni arrivati in ritardo entro i 5 minuti: 53, Treni arrivati in ritardo oltre i 5 minuti: 44, Treni soppressi: 8.

“Con un totale complessivo pari a 660 minuti di ritardo, ovvero 11 ore – si continua a leggere nella nota ufficiale – E’ opportuno precisare che delle undici ore di ritardo complessive almeno 90 minuti sono da addebitare all’inconveniente dei furti dei cavi sulla relazione Siracusa-Catania-Messina”.

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Oggi l’esperimento è stato rieseguito monitorando i primi treni del mattino con i quali si spostano migliaia di pendolari, ovvero tratte: Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela, Catania-Caltanissetta-Palermo, Palermo-Messina, Palermo-Caltanissetta-Modica, Palermo-Agrigento; ottenendo un complessivo ritardo pari a 765 minuti, quindi 13 ore circa.

“Una domanda ci sorge spontanea: come mai i minuti di ritardo del monitoraggio dei 58 treni di oggi è salito a 13 ore? Quali inconvenienti ci sono stati? E dove? Il Dipartimento Trasporti viene informato in tempo reale dei disservizi sulla rete? Questi enormi ritardi a chi imputarli? L’unica indiscrezione di cui siamo a conoscenza – conclude il presidente Malponti – è il quesito che la regione si sta ponendo se rinnovare il contratto di servizio a 10 anni così come previsto nel contratto ponte o come propone l’impresa ferroviaria Trenitalia di allungare il Contratto con la formula di 10+5 anni con l’impegno di ammodernare il parco rotabile dei mezzi che circolano in Sicilia”.

 

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11 Gennaio 2017, 21:49

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