24 Ottobre 2019, 05:49
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PALERMO – Tutti e tre scarcerati. È vero, hanno falsificato i passaporti per entrare in Italia, ma è un reato che anche in caso di condanna prevede la sospensione condizionale della pena.
Da qui la decisione del Tribunale del Riesame di scarcerare Zaza Gagoshidze, Erekle Chubinidze e Daviti Kukubekashili, assistiti dall’avvocato Alessandro Musso. Non ci sono più esigenze cautelari da salvaguardare anche alla luce della confessione degli indagati.
E qui si innesta un nuovo capitolo investigativo che riguarda la rotta dell’emigrazione dalla Georgia verso l’Irlanda, attraverso l’Italia. I georgiani sono stati trovati in possesso di documenti falsi intestati a cittadini slovacchi, dunque comunitari, servendosi dei quali speravano di arrivare a Dublino per cercare casa e lavoro.
Erano entrati in contatto con una banda di falsari a Roma. È qui che con trecento euro si ottiene un passaporto nuovo. Sempre nella Capitale gli avrebbero consigliato di fare ingresso in Italia, sbarcando all’aeroporto di Punta Raisi “in quanto ritenuto il posto di frontiera con maggiori possibilità di successo in fase di controllo”. Si sono sbagliati visto a fine settembre la polizia li ha arrestati ai varchi del “Falcone e Borsellino”. Ad accorgersi dei documenti falsi sono stati gli agenti della polizia di frontiera.
Chi sono i falsari? Si continua a indagare, anche se i tre georgiani non sono riusciti a fornire indicazioni utili per risalire alla loro identità.
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24 Ottobre 2019, 05:49