16 Dicembre 2009, 16:43
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I giudici della terza sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, hanno deciso di sentire in rogatoria in Australia il gesuita Ferruccio Romanin, accusato di concorso in associazione mafiosa nell’ ambito dell’indagine denominata Hiram che ha fatto luce su un’organizzazione criminale che avrebbe “aggiustato” processi in Cassazione per fare ottenere benefici ad alcuni imputati tra i quali esponenti mafiosi. Il gesuita è un teste chiave in quanto, secondo l’accusa, in cambio di denaro – dai 500 ai 2 mila euro – avrebbe fornito al faccendiere massone Rodolfo Grancini, mente dell’organizzazione, lettere in cui veniva attestata falsamente la buona condotta di alcuni imputati. Secondo l’indagine il gesuita avrebbe ricevuto massoni e politici, con cui aveva intensi rapporti d’affari, nella sacrestia della chiesa romana di Sant’Ignazio di Loyola. Tra i personaggi con cui Romanin avrebbe avuto rapporti, ci sarebbe stato anche il senatore Marcello Dell’Utri che, interrogato durante le indagini, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sulla richiesta di rogatoria, che dovrà svolgersi nell’ambito del processo a cinque dei personaggi coinvolti nell’indagine, dovrà pronunciarsi il ministro della Giustizia che, eventualmente, girerà la richiesta alle autorità giudiziaria australiane. Il processo è stato rinviato al 25 gennaio. (Ansa)
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16 Dicembre 2009, 16:43