Trivelle, primo via libera | La lotta degli ambientalisti

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27 Novembre 2014, 16:42

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ROMA- Primo via libera alle trivelle nel Canale di Sicilia. E’ stato pubblicato il decreto del ministero dello Sviluppo economico con cui viene data la prima concessione di coltivazione di idrocarburi – relativa al progetto ‘Offshore Ibleo’ di Eni e Edison – al largo della costa delle province di Caltanisetta, Agrigento e Ragusa per un’area di oltre 145 chilometri quadrati e per una durata di 20 anni. Lo sviluppo dei giacimenti di gas denominati ‘Argo’ e ‘Cassiopea’ – si apprende da fonti del Mise – rientra negli accordi su Gela.

Greenpeace fa presente che il progetto “prevede ben otto pozzi, di cui due ‘esplorativi’, una piattaforma e vari gasdotti, i cui lavori dovrebbero iniziare entro un anno”. L’associazione arcobaleno aveva fatto ricorso al Tar del Lazio meno di due mesi fa sul “parere positivo dato dal ministero dell’Ambiente”. Insieme a Greenpeace nel ricorso c’erano 5 amministrazioni comunali, l’Anci Sicilia, altre associazioni ambientaliste, della pesca e del turismo. Inoltre c’era stata una protesta degli “attivisti” che erano rimasti “sulla piattaforma Prezioso, al largo di Licata”.

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“Questa autorizzazione è un chiaro segnale che il ministero dello Sviluppo non intende prendere in alcuna considerazione la volontà del territorio, ma solo favorire gli interessi delle grandi compagnie petrolifere – afferma Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace – faremo ricorso anche contro questo nuovo provvedimento. È necessario che il territorio si mobiliti”. Per Monti si tratta di un “chiaro segnale della strategia che ha in mente il governo”, e anche alla luce dello Sblocca Italia “si stanno moltiplicando le richieste di ricerca e estrazione nel Canale di Sicilia, e in altri mari italiani”. Ma “la Sicilia non è disposta a subire”

(Fonte ANSA)

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27 Novembre 2014, 16:42

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