27 Marzo 2020, 11:00
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C’è un epicentro dell’emergenza Coronaviurs in Sicilia. È in provincia di Enna, dove il contagio è esploso nella struttura che accoglie disabili psichici, l’Oasi Maria SS. di Troina. Una situazione quanto mai delicata che ha spinto la Regione a inviare sul posto oggi il responsabile del Comitato per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, Antonio Candela, e il direttore scientifico dell’Istituto Neurolesi ‘Bonino Pulejo’, Dino Bramanti. A invocare l’aiuto urgente della Regione e dello Stato era stato in questi giorni il sindaco di Troina Fabio Venezia, che ieri ha scritto a tutte le istituzioni nazionali e regionali per chiedere l’invio di personale sanitario e dell’esercito per realizzare “un corridoio umanitario, per il personale sanitario impegnato”. Un appello a cui il governo nazionale ha dato risposta: arriverà a Troina la sanità militare.
Serve tutto
Venezia si è rivolto al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ai Dipartimenti Regionale e Nazionale della Protezione Civile, al Premier Giuseppe Conte, e ai ministri della Salute Giuseppe Speranza, e della Difesa Giuseppe Guerini. Serve tutto: mascherine, camici monouso, occhialini, guanti, mascherine chirurgiche, visiere, cuffie, lenzuola usa e getta, siringhe, termometri, saturi metri, dispenser, respiratori, alcool e gel disinfettante.
I numeri del contagio
All’Irccs di Troina sono ricoverati circa 160 disabili, 20 dei quali ieri mattina risultavano già contagiati e molti altri, con sintomi, in attesa dei tamponi di conferma. Per la loro assistenza, 24 ore su 24, sono impiegati circa 130 operatori tra medici, infermieri e altro personale. I contagi si registrano anche tra il personale. Ieri sera gli ultimi risultati erano di 70 contagiati, dei quali 45 pazienti e 25 dipendenti, riferisce oggi il sindaco. Venezia lancia l’allarme su “un tremendo focolaio che potrebbe avere conseguenze nefaste sia per i pazienti, molti fragili, che per gli operatori sanitari”.
Un hotel requisito
Il sindaco ha requisito un hotel per i dipendenti per evitare che tornassero a casa. “La situazione è seria, ci sono 150 disabili psichici ricoverati nella struttura, che ovviamente non hanno bene contezza dell’emergenza. Il personale si sta sacrificando molto. Servirebbero le mascherine con i filtri, non quelle chirurgiche che sono disponibili”, dice il sindaco. Oggi si aspettano i risultati di altri 105 tamponi. C’è chi, come Giuseppe Lupo del Pd, ha paventato uno scenario da “strage degli innocenti”. Tra i ricoverati ci sono anche diversi minorenni. “Da soli, senza i dispositivi necessari, non si riuscirà a gestire a lungo”, prosegue il sindaco, che confida nell’intervento delle istituzioni regionali e statali. L’unica nota positiva è che al momento non ci sono persone gravi.
Zona rossa
“Abbiamo richiesto l‘attivazione della zona rossa nel comune ma non abbiamo notizie”, racconta il sindaco. Al momento in provincia di Enna è zona rossa solo Agira. Le misure adottate fin qui hanno permesso di evitare la diffusione del contagio nel centro urbano. “Sono preoccupato, so che ancora ci aspetta il peggio e da soli non possiamo farcela”, dice angosciato Venezia. “Il presidente della Regione inserisca Troina subito tra le zone rosse – dice il capogruppo dem all’Ars Lupo – attivando in collaborazione con la Protezione civile nazionale, il Ministero della Salute e la sanità militare, tutte le procedure previste per circoscrivere il focolaio e soprattutto per supportare gli operatori fornendo loro le opportune dotazioni di sicurezza”.
E l’ipotesi di rendere Troina zona rossa è sul tavolo della Regione. “Si attende l’esito dei tamponi, e si farà una valutazione. È un’ipotesi che non è assolutamente peregrina”, commenta Dino Bramanti, raggiunto al telefono nel comune dell’Ennese.
Gli inviati della Regione
Candela e Bramanti sono arrivati a Troina oggi, inviati dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per monitorare e coordinare ulteriori azioni di prevenzione e contenimento del contagio da Coronavirus. Intanto, il presidente della Regione, Nello Musumeci, è in costante contatto con il sindaco della cittadina ennese, Fabio Venezia, con il quale non si e’ esclusa l’ipotesi di dichiarare Troina ‘zona rossa’. Si aspettano i risultati sui nuovi tamponi effettuati, un centinaio, che definiranno i numeri attuali dell’epidemia.
“Ringrazio tutti gli operatori sanitari dell’Oasi di Troina – dice Antonio Candela – che con grande spirito di abnegazione e soprattutto con amore stanno curando tutti gli ospiti della struttura”.
Dino Bramanti spiega: “Dove ci sono delle fragilità la situazione immunologica è sempre deficitaria. Sono le persone più esposte, più fragili. Qui ci sono poi i giovani e c’è l’età pediatrica. Il quadro generale globalmente è buono perché sono quasi tutti in buone condizioni di salute”. L’assistenza c’è e resiste, “eroicamente va avanti”, riferisce Bramanti con un plauso al personale dell’Oasi, decimato dal contagio. Servono però i dispositivi. Quelli per fare partire l’attività di telemedicina e i presidi di protezione. Si sta lavorando con la protezione civile per ottenere con urgenza i presidi di sicurezza. Dovrebbero arrivare tra oggi e domani quantitativi importanti.
Sanità militare
Alcune unità della sanità militare saranno assegnate all’Oasi di Troina. Il personale si aggiunge così al Covid team della Regione che, dopo la nomina del commissario sanitario all’istituto, da stamane opera nella struttura ennese. Lo annuncia nel pomeriggio la presidenza dela Regione. “Ho appena ricevuto la telefonata del ministro della Difesa Lorenzo Guerini – spiega il presidente della Regione Nello Musumeci – che ha acquisito il parere favorevole del governo regionale sulla richiesta del sindaco di Troina”.
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27 Marzo 2020, 11:00