27 Febbraio 2014, 19:18
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DELIA (CALTANISSETTA) – Mentre l’assessore regionale alla Famiglia fa i conti col proprio stipendio (“troppo pochi 5.440 euro”), c’è chi si dispera perché i soldi per pagare i lavoratori ex Lsu non sa proprio dove andarli a pescare. È il sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri, che nell’entroterra nisseno guida una comunità di poco meno di cinquemila anime, dopo la vittoria alle ultime amministrative del 2013. Il primo cittadino ammonisce la Regione con toni che hanno tutto il sapore di un allarme economico, oltreché di protesta.
“Gli stipendi di migliaia di ex Lsu sono a rischio e così anche il funzionamento di centinaia di comuni”. Il riferimento è al taglio netto del 6,23 per cento che la Regione ha fatto sugli stanziamenti del 2013 utili a pagare i lavoratori socialmente utili. “Sono somme che i comuni non riceveranno più – tuona Bancheri -. Lo scenario che si prospetta è lo squilibrio di bilancio per la maggior parte dei comuni siciliani che non potranno sopperire con risorse proprie a tutto ciò, poiché – spiega il primo cittadino – incorrerebbero nel reato di ‘danno erariale’ ormai sanzionato dalla Corte dei Conti. Anche se decidessero di farlo, dopo un po’, si troverebbero senza liquidità e non potrebbero più pagare né gli stipendi né le utenze e né tantomeno assicurare i servizi pubblici essenziali, come la raccolta dei rifiuti solidi urbani, i servizi sociali, il controllo del territorio”.
A conti fatti, infatti, i comuni saranno costretti ad aumentare il contributo da versare, che passerebbe dal 10 per cento al 16,23 per cento. La quota è quindi più alta e “salirebbe a circa il 20 per cento, perché i trattamenti accessori sono a carico degli enti”. Intanto Delia attende ancora l’erogazione delle somme, ferma ad agosto 2013, già decurtate del 6,23 per cento che la Regione ha assicurato, dovrebbero essere trasferite nelle casse comunali entro la fine di marzo.
Bancheri rimarca il fatto che i piccoli comuni sono fortemente indebitati, con una scarsa capacità impositivae e spesso a corto di liquidità, costretti in molti casi a tirare la coperta da più parti per scongiurare il dissesto finanziario. Per lo stanziamento del 2014 regna invece l’incertezza più assoluta. E’ ormai certo invece che la gestione degli ex articolisti, passerà dall’assessorato al Lavoro a quello alle Autonomie locali. Se a ciò si aggiunge il congelamento di 70 milioni di euro sul totale dei 180, possiamo immaginare ritardi preoccupanti per gli stipendi. Per averli se ne potrà parlare solo dopo giugno. Ecco perché bisogna velocizzare l’erogazione di alcune mensilità del 2014 per evitare il collasso assoluto degli enti locali”.
Insomma, continua a piovere sul bagnato ed “il rischio sarà quello di un corto circuito sociale e istituzionale di proporzioni spaventose. Ecco perché chiedo con forza alla Regione che intervenga con urgenza, per risolvere il problema. Un problema da non sottovalutare perché potrebbe mettere in ginocchio le istituzioni pubbliche e creare una situazione sociale incontrollabile”.
E lancia un appello al governatore Crocetta, ex sindaco di Gela, perché lui “sa come funziona la macchina amministrativa e capisce quindi la portata delle nostre preoccupazioni. Può immaginare bene quali potrebbero essere le conseguenze se non si interviene subito e con decisione”. Bancheri ha scritto anche al presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando perché convochi con urgenza una conferenza dei sindaci per discutere “la grave situazione che si è venuta a creare e prendere così le misure più urgenti e idonee per fronteggiarla”.
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27 Febbraio 2014, 19:18