27 Gennaio 2015, 12:30
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CATANIA – Truffa aggravata ai danni dei Comuni di Aci Catena e Aci Sant’Antonio , sequestrati beni per un valore di 90.000 euro a ex amministratori. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania , a conclusione di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Catania, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, per un ammontare di circa 90.000 euro, nei confronti di Raffaele Giuseppe Nicotra deputato all’ARS, dell’ex vice sindaco di Aci Catena Francesco Salvatore Petralia e dell’ex consigliere del Comune di Aci Sant’Antonio Salvatore Sorbello, tutti indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le indagini delle Fiamme Gialle di Acireale hanno permesso di appurare che il Petralia, nel periodo in cui ha ricoperto l’incarico di vice sindaco, ha ottenuto indebiti rimborsi di contributi previdenziali dal Comune di Aci Catena per l’importo di 65.000 euro, mediante la simulazione del rapporto di lavoro con una società riconducibile di fatto all’On. Nicotra , nell’ambito della quale era inquadrato quale direttore amministrativo. Giova rilevare che, all’epoca, Nicotra era anche Sindaco dello stesso Comune, sicché di fatto aveva consentito al suo Vice Sindaco di ottenere gli indebiti rimborsi effettuando la assunzione fittizia presso un esercizio commerciale formalmente intestat o ad una stretta congiunta del Nicotra. Il Petralia, inoltre, ha richiesto e ottenuto dal Comune di Aci Catena indebiti rimborsi per spese di missione, per circa 1000 euro, senza aver prodotto alcuna documentazione giustificativa.
Nello stesso contesto investigativo, inoltre, è stato possibile appurare che il Sorbello, dal 2009 al 2013, periodo in cui ha ricoperto l’incarico di consigliere comunale presso il Comune di Aci Sant’Antonio, ha ottenuto indebiti rimborsi maggiorati, per l’importo di 25.000 euro, per ore di permesso retribuito richieste per partecipare alle attività dell’Ente, anche in questo caso con il concorso dell’On. Nicotra, mediante un fittizio incremento della retribuzione percepita da un’altra società riconducibile allo stesso. I rimborsi così percepiti si inquadrano nell’ambito dei benefici previsti dalla legge regionale nr. 30 del 2000 e successive modifiche, in base alla quale gli oneri ed i permessi retribuiti dei lavoratori dipendenti da privati sono a carico dell’Ente presso il quale gli stessi esercitano funzioni pubbliche.
Alla luce degli elementi emersi nel corso delle indagini e dei riscontri effettuati, il Gip presso il Tribunale di Catania, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto, quindi, il sequestro preventivo delle somme ottenute indebitamente dagli indagati per complessivi 90.000 euro, contestando agli stessi di aver perpetrato, in concorso, una truffa aggravata ai danni dei Comuni di Aci Sant’Antonio e Aci Catena.
LA REPLICA. “Chiariremo la nostra posizione- risponde il deputato regionale Raffaele Nicostra a LiveSiciliaCatanai – Abbiamo le carte in regola per dimostrare la mia e l’estraneità dei due dipendenti. Siamo in attesa di leggere tutti gli atti. Porterò alla magistratura, nella quale nutro la più assoluta fiducia, l’incartamento necessario a dimostrare la correttezza dell’operato tanto dell’azienda di famiglia quanto mia nelle funzioni di amministratore pubblico. Si tratta di persone che – osserva – lavoravano prima e che hanno lavorato dopo il mandato politico nell’azienda della mia famiglia. Consegnerò, dunque, agli inquirenti, ogni utile documentazione fornendo tutta la collaborazione necessaria”
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27 Gennaio 2015, 12:30