Emigrati all’estero da diversi anni,| avevano l’assegno Inps: 23 denunce

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12 Dicembre 2014, 09:13

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CATANIA- I finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno scoperto una truffa all’INPS da parte di 23 italiani emigrati all’estero che hanno continuato a percepire indebitamente l’assegno sociale per un importo di oltre 620 mila euro.

Nell’ambito delle attività quotidianamente svolte a tutela della spesa pubblica, i militari della Compagnia di Caltagirone, dopo aver rilevato – a seguito di specifiche denunce – l’illecita percezione di trattamenti sociali da parte di tre soggetti italiani emigrati all’estero, hanno avviato, in stretta collaborazione con l’Istituto di previdenza, un più ampio monitoraggio delle posizioni beneficiarie dell’assegno.

In particolare, l’INPS ha fornito i dati completi dei percipienti che le Fiamme Gialle hanno incrociato con l’anagrafe degli italiani residenti all’estero di alcuni comuni del calatino, quali Caltagirone, Licodia Eubea, Mirabella Imbaccari, Mineo e Vizzini.

Le attività investigative sono state svolte su centinaia di soggetti tenendo presente che hanno il diritto a percepire – a domanda – tali emolumenti coloro che abbiano compiuto il 65° anno di età, senza reddito o comunque al di sotto di una determinata soglia, a prescindere dal pagamento pregresso di contributi previdenziali. Tale forma di sostegno sociale, ammontante a circa 500 euro mensili, compresa la tredicesima, può riguardare, però, solo i soggetti che abbiano la residenza effettiva in Italia, cioè che dimorino in maniera stabile e continuativa da almeno 10 anni nel territorio nazionale. Peraltro, sussiste l’obbligo di comunicazione all’Istituto dell’avvenuto trasferimento all’estero.

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Invece, alcuni indizi, acquisiti nel corso degli accertamenti, hanno portato a sospettare della genuinità del documento certificativo della residenza in Italia presentato all’INPS nella domanda di attribuzione dell’assegno. Sono stati pertanto effettuati i necessari riscontri, tramite l’utilizzo di appositi applicativi informatici nonché anche sopralluoghi e rilevamenti presso i singoli comuni, che hanno consentito di accertare come ben 23 italiani, pur risiedendo stabilmente e anche da diversi anni in Argentina (12), Venezuela (2), Brasile (1), Stati Uniti d’America (3), Australia (2) e Germania (3), abbiano omesso qualunque comunicazione all’Istituto previdenziale e abbiano illecitamente continuato a beneficiare illecitamente del trattamento sociale per un importo complessivo superiore ai 620 mila euro.

In tre casi gli indagati sono risultati anche deceduti da alcuni anni, ma gli eredi hanno incassato tranquillamente l’assegno mensile erogato dall’Italia.

I responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Caltagirone, per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, mentre sono stati immediatamente bloccati i pagamenti da parte dell’INPS e avviate le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite.

 

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12 Dicembre 2014, 09:13

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