10 Marzo 2016, 11:37
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TRAPANI – Sono stati arrestati a Trapani, dai poliziotti della squadra mobile, su ordine di esecuzione emesso dalla Corte di Appello di Palermo, i fratelli Nicolò e Giovanni Adamo, 51 e 43 anni, titolari di uno tra i più frequentati punti di ritrovo del centro storico. Devono espiare una condanna per associazione a delinquere finalizzata a truffa e falso, rispettivamente a 6 e 5 anni. Nel 2009 furono arrestati dai carabinieri e dalla guardia di finanza assieme ad altre tre persone nell’ambito di una indagine che, avviata nel 2005, in modo approfondito era stata anche sviluppata dalla sezione di pg (presso la Procura di Trapani) della guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Tarondo.
Da questa indagine venne fuori un incredibile spaccato truffaldino che coinvolgeva anche un funzionario della cancelleria civile del tribunale di Palermo. I fratelli Adamo avrebbero fatto parte di un gruppo specializzato in truffe altamente specifiche: ognuno dei componenti, con la propria parte di competenza, aveva un ruolo ben delineato. Il blitz fu denominato “i soliti ignoti”, titolo preso in prestito da un famoso film. Sostanzialmente il clan sfruttava i fondi messi a disposizione dalla “legge Sabatini”, dedicata a chi opera nel settore del commercio. Di fatto si facevano figurare acquisti per aziende commerciali che servivano per ottenere immediate liquidità: le attrezzature o non esistevano del tutto o erano già state usate. Quella che era stata realizzata venne paragonata dagli investigatori ad una “macchina che produceva soldi”.
Una truffa da due milioni di euro. La mente delle operazioni sarebbe stato Paolo Ruggirello (solo omonimo dell’attuale deputato all’Ars) che in Tribunale ha però ammesso le responsabilità delineando il ruolo altrettanto centrale che sarebbe stato svolto dai fratelli Adamo.
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10 Marzo 2016, 11:37