20 Novembre 2012, 21:22
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MARSALA (TRAPANI)- Il gup di Marsala Annalisa Amato ha rinviato a giudizio undici persone coinvolte in una inchiesta dei carabinieri su una serie di truffe nella compravendita di auto di grossa cilindrata sull’asse Italia-Germania. Un’indagine che a fine luglio 2007 era sfociata nell’emissione di otto misure cautelari. Due furono le persone arrestate: i fratelli gemelli Giovanni e Giorgio Arena, di 37 anni, entrambi pregiudicati, originari di Palermo ma residenti a Marsala, dove gestivano di fatto la “Autoelite srl”. L’obbligo di dimora fu, invece, disposto per Pietro Giuseppe Centonze, di 37 anni, pregiudicato e sorvegliato speciale, cugino del capo mafia di Marsala Natale Bonafede.
Dell’organizzazione avrebbero fatto parte anche altre cinque persone, per le quali il gip dispose misure cautelari alternative. Il divieto di dimora a Marsala fu ordinato per Elena Ventura, 61 anni, madre dei fratelli Arena e amministratore dell’ “Autoelite”, la cui posizione, però, è stata stralciata, mentre l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria fu ordinato per Domenico Crimi, 30 anni, Giuliano Balsamo, di 59, Gianvito Marino, di 36, e Saverio Fici, di 41, tutti dipendenti dell’Autoelite. Rinviati a giudizio anche quattro titolari di agenzie di pratiche automobilistiche accusati di falso: Anna Concetta Pinto, di 41 anni, Piero Genna, di 40, Girolamo Stassi, di 51, e Giuseppe Patrik Basile, di 37. Quest’ultimo ex consigliere comunale dei Verdi. Le truffe, secondo l’accusa, sarebbero state realizzate “mediante la stipula di contratti di vendita di auto di grossa cilindrata che non erano mai state nella effettiva disponibilità della concessionaria, autovetture vendute sulla carta e mai consegnate”. Venticinque le vittime individuate. Il giro d’affari è stato valutato in oltre un milione di euro. Il processo comincerà il 24 gennaio 2013.
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20 Novembre 2012, 21:22