15 Dicembre 2010, 09:35
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In manette per aver causato un danno all’erario da circa 70.000 euro. E’ successo a Corleone, dove i carabinieri hanno arrestato due persone per peculato ai danni dell’erario e falso materiale. A entrambe sono stati concessi i domiciliari. In carcere sono finiti Domenico Mancuso, 37 anni, dipendente del Comune di Corleone, e il padre Francesco 63 anni, impiegato della sezione distaccata dell’Agenzia delle Entrate.
Si sarebbero appropriati di migliaia di marche da bollo che dovevano invece essere allegate ai contratti stipulati dal Comune con ditte private e enti pubblici. Lo stratagemma utilizzato dagli indagati era semplice: Domenico Mancuso si faceva consegnare dai responsabili delle ditte le marche da bollo da apporre sui contratti o il corrispettivo in denaro per acquistarle. I soldi, però, finivano nelle tasche dell’arrestato e i contratti rimanevano privi del tagliando che dimostrava il pagamento dell’imposta.
Una sola marca da bollo veniva incollata sulla prima pagina di ogni contratto per eludere le verifiche; molto spesso poi veniva falsificata dagli indagati la data di stipula per poter registrare i contratti entro i termini di legge. Il padre del dipendente comunale, invece, addetto alla registrazione e alla verifica dei contratti con la pubblica amministrazione, cioè al controllo dei contratti depositati dal Comune, attestava la regolarità degli atti.
L’indagine, che ha svelato la truffa ai danni dell’erario, ha preso le mosse circa un anno fa dalla segnalazione di alcuni funzionari comunali che, in un periodo di ferie di Mancuso, avevano accertato l’irregolarità di alcuni contratti. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Termini Imerese, ha passato al setaccio decine e decine di faldoni e 700 contratti, tutti quelli cioè stipulati dal Comune dal 2002.
Negli anni padre e figlio si sarebbero appropriati di circa 70.000 euro: il corrispettivo in marche da bollo di cui dovevano essere corredati 519 contratti.
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15 Dicembre 2010, 09:35