18 Febbraio 2019, 06:12
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PALERMO – Hanno bussato alla porta di decine di appartamenti, parlando di un fantomatico contatore da cambiare e di soldi da consegnare in contanti, in cambio di un rimborso sulla bolletta successiva. Tra coloro che hanno preso di mira, cinque anziani sono finiti in trappola. Abitano tutti nella zona della via Libertà: tra i palazzi antichi della zona residenziale i truffatori hanno messo a segno un colpo dietro l’altro, riuscendo a fuggire ogni volta con bottini di almeno trecento euro.
Chi è finito nella loro rete si è reso conto di essere stato raggirato soltanto dopo la fuga dei malviventi. Quando era già troppo tardi sono state avvisate le forze dell’ordine che adesso sono a caccia di due uomini sui quarant’anni che ormai da settimane entrano in azione anche in pieno centro città. Da via XX settembre a via Catania, fino alle vie Ragusa, Siracusa, Catania e XII gennaio. “Quando hanno bussato alla mia porta – racconta a LiveSicilia una donna che abita nel quartiere – avevano già truffato un’anziana che abita nel mio palazzo. Purtroppo non tutti sanno che nessuno chiede soldi in contanti per le compagnie elettriche. Mi hanno detto di essere dell’Enel e di dover riscuotere del denaro per il cambio del contatore”.
Tutto falso. In quello stabile nessuno era stato informato di alcun intervento, né tantomeno dell’arrivo di dipendenti dell’Enel. “Per fortuna mi sono subito resa conto di avere di fronte due truffatori – prosegue – perché da tempo leggo sui giornali dei vari casi in aumento a Palermo. Quando sono andati via ho chiamato il servizio clienti che mi ha confermato di non riscuotere mai somme di denaro a domicilio e che probabilmente si trattava di truffatori”.
Un fenomeno sempre più diffuso e che fa pagare amarissime conseguenze soprattutto agli anziani e alle done che vivono da sole. “Mio nonno è stato letteralmente raggirato in via Simone Corleo, dove abita – racconta Silvio Mancuso -. I due truffatori gli hanno detto che se non avesse saldato un fantomatico conto in sospeso gli avrebbero staccato la luce. Lui ha temuto ciò accadesse davvero e ha consegnato 240 euro. Chi si approfitta degli anziani, di poveri pensionati che a stento riescono ad arrivare a fine mese, è gente senza alcuna moralità. Nella zona siamo molto preoccupati, cerchiamo di informare più persone possibili, ma non è sufficiente. Bisogna arginare questo fenomeno, non dobbiamo avere paura noi di aprire la porta, ma loro. Speriamo tutti che presto siano individuati”.
Intanto la questura fornisce importanti consigli per evitare di finire in trappola:
– Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità.
– Ricordatevi che prima di fare dei controlli nelle case, gli enti affiggono avvisi nel palazzo.
– Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi.
– Se non ricevete rassicurazioni, non aprite per nessun motivo.
– Ricordate che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente.
– Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare le forze dell’ordine.
“E’ possibile identificare i nostri dipendenti grazie al tesserino personale – dicono dall’Enel -. E’ un modo immediato di accertare la loro appartenenza reale alla società. Bisogna osservare nel dettaglio la documentazione in loro possesso, dove i dati dell’azienda devono essere ben dettagliati e affiancati dal logo originale. Per evitare ogni dubbio, il cliente può chiamare il numero verde 800.900.860 e verificare che l’agente lavori davvero per noi. E’ l’unico modo per avere risposte certe e velocemente. Ribadiamo che i nostri dipendenti non riscuotono denaro a domicilio”.
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18 Febbraio 2019, 06:12