Truffe sugli infortuni, sei arresti | Nei guai ex consigliere provinciale

di

28 Giugno 2013, 08:05

2 min di lettura

AGRIGENTO -Sono complessivamente 87 gli indagati della maxi operazione “Demetra”, contro un’associazione per delinquere dedita alle truffe e al falso. Fra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip del tribunale di Agrigento Ottavio Mosti, anche l’ex consigliere provinciale Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 49 anni, di Raffadali (Ag), ritenuto – dalla Procura – “il capo dell’organizzazione che si sarebbe occupato di gestire i rapporti tra i falsi lavoratori ed i medici compiacenti, utilizzando dei patronati”. Terrazzino, al momento dell’arresto, è stato colto da malore ed è stato portato in ospedale. In carcere anche Giorgio Lo Presti, consulente del lavoro, 59 anni, di Porto Empedocle. Si sarebbe occupato secondo l’accusa “delle assunzioni dei falsi lavoratori, consentiva loro di percepire le indebite indennità dall’Inps, e consentiva a 13 extracomunitari di ottenere il permesso di soggiorno grazie a falsi contratti di lavoro”.

Arresti domiciliari, invece, per il dirigente medico dell’Inail Salvatore Conti, 56 anni, di Agrigento che si sarebbe occupato “di attestare patologie inesistenti ai falsi lavoratori che comunque non si presentavano neanche alle previste visite”; per il radiologo Salvatore Russo, 35 anni, si sarebbe occupato “di redigere falsi referti ecografici che attestavano inesistenti patologie ai falsi lavoratori”. Domiciliari pure per Salvatore Borsellino, 33 anni, di Porto Empedocle (Ag), in attesa di prima occupazione, e per l’operaio edile Giuseppe Gangarossa, 36 anni, pure lui di Porto Empedocle. Entrambi si sarebbero occupati – secondo l’accusa – di reclutare “falsi lavoratori disposti a pagare una quota di circa 500 euro per ogni falso infortunio o domanda di disoccupazione”.

Obbligo di presentazione alla Pg per Daniele Moscato, 31 anni, di Porto Empedocle, in attesa di prima occupazione che si sarebbe occupato “di reclutare falsi lavoratori disposti a pagare una quota di 500 euro per ogni falso infortunio”. Stessa accusa anche per Luca Distefano, 30 anni, di Porto Empedocle (Ag), impiegato, al quale è stato imposto il divieto di dimora nella provincia di Agrigento.

Articoli Correlati

(ANSA)

 

Pubblicato il

28 Giugno 2013, 08:05

Condividi sui social