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Tumori, lo studio: metà può guarire con la prevenzione

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19 Dicembre 2024, 10:52

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ROMA – Nel 2023, rispetto agli anni precedenti, si registra una maggiore adesione degli italiani ai programmi di screening per la prevenzione oncologica: si raggiunge infatti il 49% per lo screening mammografico, il 47% per quello cervicale e il 32% per quello colorettale.

Ciononostante, restano ancora notevoli differenze territoriali, con le Regioni meridionali che fanno registrare livelli di adesione inferiori rispetto alle altre aree in tutti e tre i programmi di screening. E serve più attenzione anche agli stili di vita: il 24% degli adulti fuma, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 18% consuma alcol in quantità a rischio e si registra un boom di sedentari, aumentati dal 23% nel 2008 al 28% nel 2023.

Il rapporto

E’ il quadro delineato dal rapporto ‘I numeri del cancro in Italia 2024’, presentato oggi dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom).

“I dati – afferma Paola Mantellini, direttrice Osservatorio Nazionale Screening – mostrano i progressivi miglioramenti dei programmi di screening, sia in termini di capacità di invito che di copertura. Nel 2023, quasi 16 milioni di persone, cioè oltre il 90% della popolazione italiana in età target per lo screening mammografico, colorettale e cervicale è stata regolarmente invitata”.

Poche mammografie al Sud

Vanno però ridotte le differenze nell’adesione, che restano ancora significative a livello territoriale. Per quanto riguarda la mammografia, la copertura ha raggiunto il 62% al Nord, il 51% al Centro e il 31% al Sud. Lo screening cervicale mostra un livello di copertura pari al 57% al Nord, al 45% al Centro e al 35% al Sud. Inferiori le percentuali di adesione allo screening colorettale: 45% al Nord, 32% al Centro e 15% al Sud”.

Ma la prevenzione passa anche dagli stili di vita corretti, aspetto per il quale gli italiani non brillano. “Il fumo è più frequente fra gli uomini, fra i più giovani, fra i residenti nel Centro-Sud ed è fortemente associato allo svantaggio sociale – conclude Maria Masocco, responsabile scientifico dei sistemi di sorveglianza Passi e Passi d’argento, coordinati dall’Iss -. Anche sovrappeso e obesità sono un importante fattore di rischio oncologico. E la sedentarietà è aumentata, passando dal 23% del 2008 al 28% nel 2023. L’incremento è stato più veloce fra i più giovani e fra le persone con maggiori difficoltà economiche, ed ha riguardato soprattutto il Meridione e il Centro, ampliando il gradiente geografico fra Nord e Sud”.

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Il ministro: più investimenti

“La sfida deve essere quella di investire in prevenzione, promuovendo stili di vita sani, a partire da un’alimentazione corretta, associata all’attività fisica. Oggi sappiamo che l’errata alimentazione incide per circa il 35% sull’insorgenza dei tumori e che la dieta mediterranea riduce del 10% la mortalità complessiva, prevenendo lo sviluppo di numerosi tipi di cancro. Allo stesso tempo occorre promuovere una maggiore partecipazione ai programmi di screening, fondamentali per diagnosticare precocemente una patologia e aumentare notevolmente le possibilità di guarigione, perché soprattutto in alcune Regioni non si registrano le adesioni auspicate”.

Lo afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella prefazione del rapporto ‘I numeri del cancro in Italia 2024’, presentato oggi dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). “Eppure, anche in questo campo – sottolinea Schillaci – abbiamo nuove opportunità diagnostiche che dobbiamo utilizzare fino in fondo, come l’ampliamento della fascia d’età dai 45 ai 74 anni per lo screening del tumore alla mammella, già partito in molte aree territoriali, a dimostrazione della capacità del nostro servizio sanitario nazionale di saper rispondere rapidamente alle nuove conoscenze e raccomandazioni adottate a livello internazionale”.

Lo screening per il tumore al polmone

“L’ambizione -annuncia – oggi è quella di garantire in un futuro non troppo lontano lo screening per il tumore al polmone, che a oggi è tra le patologie tumorali più diffuse tra gli uomini”.

“La lotta contro il cancro – scrive il ministro – è da sempre una delle sfide più rilevanti e ambiziose per la comunità medica e scientifica. È solo grazie allo studio e alla passione di ricercatori e scienziati che oggi abbiamo tassi di guarigione dalle patologie oncologiche, che fino a 20 anni fa erano inimmaginabili”.

“Conquiste fotografate anche ne ‘I numeri del cancro in Italia 2024’ che mostrano una sostanziale stabilità di nuovi casi rispetto all’anno precedente, una diminuzione della mortalità oncologica nei giovani adulti e un aumento della prevalenza di persone che convivono con una diagnosi di tumore”.

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19 Dicembre 2024, 10:52

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