11 Novembre 2016, 06:09
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CATANIA – Salvatore Nizza, detto mpapocchia o semplicemente papocchia, avrebbe avuto il ruolo di responsabile della piazza di spaccio di via Stella Polare. A dirlo sono diversi collaboratori di giustizia, ex organici al clan dei Nizza. “Ci sono diverse defezioni dalla cosca” – ha detto ieri Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania, durante l’incontro alla stampa per l’operazione Polaris.
A blindare l’impianto probatorio c’è Angelo Bombace, entrato nel programma di collaborazione della magistratura da pochissimi mesi. Il verbale riassuntivo contenuto nell’ordinanza firmata dal Gip Francesco D’Arrigo è datato 7 settembre 2016. Bombace è stato arrestato nell’operazione Carthago della scorsa estate che ha smantellato il dominio dei Nizza a Librino. Il collaboratore è stato destinatario di un provvedimento di estradizione perchè viveva in Svizzera. “Già appartenente al Clan Santapaola, famiglia dei Nizza” – scrive il Gip per introdurre il profilo del collaboratore. Bombace ha rivelato i ruoli di vertice “ricoperti da Nizza Dario e Nizza Salvatore”. Ruoli che sarebbero – a detta del giudice “perfettamente coincidenti con le emergenze delle videoriprese”. Inoltre il collaboratore ha riferito che una parte dei proventi servivano “al mantenimento di affiliati e detenuti al clan”.
Il primo a parlare del rampollo della famiglia di Librino è stato Davide Seminara, il pentito – per inquadrare meglio il personaggio – che ha permesso ai carabinieri di scovare il mega arsenale da guerra alla fine del 2014. Salvatore Nizza è in una posizione subordinata al fratello (latitante) Andrea Nizza, “ciò nonostante sia più anziano di Andrea – racconta Seminara due anni fa – il quale tuttavia essendosi reso responsabile di omicidi ed avendo la fama di sanguinario ha un maggior peso”. Andrea Nizza ha diverse condanne di primo grado per mafia e anche omicidio ed è stato inserito dal Viminale nell’elenco dei ricercati più pericolosi.
Seminara fornisce i nomi dei gregari di Salvo Nizza. Personaggi che sono stati tutti immortalati dai video delle telecamere installate dai carabinieri della Compagnia di Piazza Dante e che compongono lo zoccolo duro dell’inchiesta Polaris che ieri ha fatto scattare le manette a 29 persone. “Francesco (Conte, ndr) inteso cacaplaia fa parte del gruppo dei Nizza di San Cristoforo. Insieme a Dario figlio di Nizza Salvatore e a Farfalla (Giuseppe Vinciguerra, ndr) ha gesito la piazza di via Stella Polare fino al mio arresto. Lo stupefacente del tipo cocaina ed erbe lo fornivamo noi di Librino” – racconta Seminara.
Le dichiarazioni dell’ex autista di Andrea Nizza sono congruenti con quelle di Salvatore Cristaudo, che a giugno dell’anno scorso racconta che Turi Mpapocchia “attualmente ha il suo gruppo formato da tale caca playa (Francesco Conte), suo figlio Dario e un altro soggetto con una Lancia […] soprannome ricordo effettivamente trattarsi di Farfalla“. Cristaudo è in grado di spiegare anche le finalità degli introiti delle piazze di spaccio di San Cristoforo. Alcune delle quali erano date in “affitto” e non gestite direttamente dai Nizza. “In una riunione a casa di Saro u rossu (Rosario Lombardo ai domiciliari per motivi di salute, ndr) ho saputo che gli introiti delle piazze di spaccio di via Stella Polare e altre del quartiere bisognava assicurare gli stipendi degli appartenenti al gruppo di San Cristoforo come Francesco Magrì, Giovanni Cavallaro, Giuseppe bicicletta, tale Ricciolino, a Giovanni e Daniele Nizza (condannati nel processo Stella Polare, ndr).
Un ruolo chiave, secondo Cristaudo, lo avrebbe avuto anche coca playa (Francesco Conte coordina pusher e vedette di via Stella Polare) che avrebbe partecipato anche a vere e proprie serrate di forza organizzate da Andrea Nizza. “Quando era necessario si prestava con il proprio scooter a fare numero con gli altri appartenenti per risolvere questioni mafiose facendo vedere la forza dei Nizza. A volte ci facevamo vedere in gruppo con i motorini per mostrare agli altri gruppi mafiosi che la famiglia Nizza ancora era forte nonostante gli arresti e la collaborazione di Fabrizio Nizza. Era Andrea che ci diceva di organizzare questi atti dimostrativi. L’ultimo lo abbiamo fatto poco prima del mio arresto, tra fine aprile e inizio di maggio scorso (anno 2015, ndr). Siamo andati in giro per diversi quartieri tra cui anche Picanello con cui ultimamente, come ho già detto, abbiamo contrasti. Siamo andati anche a Monte Po per farci vedere dagli Strano e a Nesima per farci vedere dai Mazzei”.
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11 Novembre 2016, 06:09