Turismo e commercio | Il virus presenta il conto

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06 Marzo 2020, 12:53

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Mentre l’emergenza sanitaria resta alta al Nord ma a momento non travolge il Sud, c’è un’altra emergenza da Coronavirus che è nazionale e che rischia di mandare definitivamente al tappeto la parte più debole del Paese. È quella degli effetti economici della crisi. Gli allarmi delle associazioni di categoria sono univoci e quotidiani. Dal turismo al commercio ci sono interi comparti attraversati dal panico. Dopo il decreto del governo Conte sono fioccate le cancellazioni e i rinvii di eventi pubblici (qui un riassunto). Le attività convegnistiche o congressuali, le iniziative e gli eventi, nei luoghi di cultura siciliani, che comportino un affollamento di persone, tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza, sono sospese e differite a data da destinarsi. Una desertificazione della vita sociale (che non risparmia neanche la religione, qui l’articolo) che ovviamente avrà ripercussioni enormi sull’economia. Il governo centrale è pronto a mettere sul piatto sette miliardi, ma si tratta solo di una prima mossa. La priorità è salvare le aziende dal rischio chiusura, dice Alessandro Albanese, vicepresidente di Sicindutria. “Il mantenimento dell’operatività delle imprese è fondamentale e, per questo, occorre garantire continuità nei flussi di approvvigionamento e di distribuzione, nonché interventi specifici sulle dinamiche occupazionali anche al di fuori della cosiddetta zona rossa”.

Confcommercio: paralisi

“L’emergenza nazionale di queste settimane, causata dal Covid-19, sta determinando una paralisi delle attività imprenditoriali ed economiche che impone misure urgenti per la salvaguardia delle aziende e dei posti di lavoro”. Lo scrive la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, in una lettera inviata al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando e a tutti i consiglieri comunali di Palazzo delle Aquile. “Un appello al senso di responsabilità che deve guidare tutti, ognuno per il suo ruolo – spiega la Di Dio -. In momenti di estrema delicatezza si può alimentare la paura o assumere comportamenti responsabili: noi abbiamo scelto questa seconda strada per contribuire a ricostruire un clima di fiducia e un senso di comunità e solidarietà che sta bene anche al commercio. Cautela e senso di responsabilità ci inducono a vivere senza isteria questo difficilissimo momento”.

Alberghi, 5 milioni persi a Palermo

Federalberghi fa sapere che si registra una perdita, per il solo territorio di Palermo e provincia, di oltre 5 milioni di euro in cancellazioni. Le strutture ad oggi registrano un’occupazione media del 10%, che rispetto alla media dell’anno scorso è – 70% con un inevitabile ed immediato drastico taglio della forza lavoro. “Ritengo sia superfluo aggiungere altro allo stato attuale della situazione – è quanto afferma Ivano Ferazzoli direttore Ibis Cristal Palace- l’intero sistema del turismo è in paralisi e non possiamo sostenere questa impresa da soli e il tempo che rimane è pochissimo. Serve un’azione di sostegno dalla politica.”

“Siamo messi a dura prova – sostiene Giulia Briguglia sales manager del gruppo HotelSphere – e la nostra speranza è che questa ferita possa essere limitata soltanto al prossimo mese e di poter tornare a pieno regime già a partire da maggio. E’ impensabile che l’intero settore stia al minimo del volume per uno, due mesi, senza che siano stati previsti ancora misure assistenziali per il pagamento di stipendi e tasse”. “Abbiamo registrato per tutto il comparto dell’extra – dice Francesco Ponte coordinatore Federlaberghi Extra – la quasi totale cancellazione di tutte le prenotazioni per i mesi di marzo e aprile. La nostra preoccupazione è che il settore turismo possa non essere considerato a parità di emergenza con la sanità e la scuola. Se fosse così è imminente la fine delle piccole e medie attività”.

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Agriturismo allo stremo

In ginocchio anche gli agriturismo. “L’impatto del Coronavirus sul nostro settore è stato immediato e fortissimo. In Sicilia ci sono state disdette di massa per gli alloggi con percentuali che si aggirano intorno all’75%. Il fenomeno sta colpendo anche il settore della ristorazione integrata con le nostre strutture dove il calo è del 90%.”, lo afferma Giuseppe Strano presidente di Agriturist Sicilia, l’organizzazione degli agriturismi di Confagricoltura. “Inoltre le prenotazioni sono azzerate per marzo e aprile, i mesi di risveglio primaverile e delle festività di Pasqua che rappresentano uno dei periodi più importanti per la stagione turistica” aggiunge Strano.

 

 

 

 

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06 Marzo 2020, 12:53

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