Il turista e l’ingombrante souvenir | Dal “mafia tour” al processo

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16 Gennaio 2018, 19:01

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PALERMO – Forse hanno ragione i legali della difesa, gli avvocati Antonio Di Lorenzo e Salvatore Aiello, che per non svelare la strategia difensiva si affidano a una battuta: “L’imputato era talmente innamorato del paese che…”. Che decise di portarsi a casa un insolito souvenir: la segnaletica con la scritta Corleone. Mica una cosa piccola, ma la targa che annuncia l’ingresso nel comune in provincia di Palermo, giungendo da via Santa Lucia.

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Sotto processo c’è Albert Hahl Arno, cittadino tedesco. È uno dei tanti turisti stranieri che decidono di visitare Corleone attratti probabilmente dalla storia di Cosa nostra, da cui il paese tenta di smarcarsi. Era il 22 luglio 2016 quando il sessantottenne originario di Rudersberg Klaffenbach fu fermato dai poliziotti. Sul furgone c’era l’insegna e gli attrezzi che gli erano serviti per smontarla: una piccola scala e una chiave inglese. Un tedesco che ruba la tabella della segnaletica con una chiave inglese. Tutto vero.

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16 Gennaio 2018, 19:01

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