18 Dicembre 2024, 13:22
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PALERMO – Una ricerca a tappeto in tutti gli ospedali e strutture sanitarie della città di Palermo per capire se abbiano avuto in cura Matteo Messina Denaro sotto falso nome.
I poliziotti del servizio Centrale operativo hanno iniziato dal Civico e dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello dove ha lavorato e lavora l’oculista Antonino Pioppo. Non è solo sul primario che però si concentrano le indagini della Direzione distrettuale antimafia palermitana.
Andrea Bonafede, Giuseppe Giglio, Vito Accardo, Gaspare Bono, Giuseppe Bono, Renzo Bono, Salvatore Bono: sono solo alcune delle false identità che durante la latitanza avrebbe usato Matteo Messina Denaro, scoperte dalla Procura di Palermo che ha chiesto la documentazione sanitaria intestata a ben 15 pazienti ritenendo che le relative generalità possano essere state utilizzate dal capomafia.
Gli altri possibili nomi usati dal boss sarebbero Melchiorre Corseri, Vito Fazzuni, Giuseppe Gabriele, Giovanni Giorgi, Giuseppe Indelicato, Simone Luppino, Giuseppe Mangiaracina e Alberto Santangelo.
I dati relativi ai potenziali alias appartengono a persone esistenti, tutte, tranne una, del Trapanese, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, e nate tra il 1961 e il 1973, età abbastanza compatibili con quella del boss, nato nel 1962.
Il procuratore Maurizio de Lucia, l’aggiunto Paolo Guido e il sostituto Gianluca De Leo hanno delegato la polizia ad acquisire negli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo, in banche dati e in altre strutture ospedaliere della città prescrizioni, ricette e documentazione sui ricoveri riferibili alle 15 identità.
Finora le indagini si erano concentrate sulla patologia tumorale risultata fatale per Matteo Messina Denaro, operato all’ospedale di Mazara del Vallo. Ma da sempre il capomafia di Castelvetrano aveva sofferto di strabismo.
L’indagine su Pioppo è partita dal ritrovamento di due ricette mediche nel covo del latitante a Campobello di Mazara. L’oculista, convocato dagli investigatori come persona informata sui fatti, ha negato di conoscere la vera identità del boss.
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18 Dicembre 2024, 13:22