Uccide la moglie e si suicida | Il figlio piccolo ha visto tutto

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13 Agosto 2013, 08:15

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AVOLA (SIRACUSA) – Voleva portare il più piccolo dei tre figli a fare una passeggiata, così aveva detto alla moglie che da tempo viveva da sua madre, ma all’appuntamento si è presentato armato. La tragedia si è consumata in pochi istanti, l’uomo ha estratto un fucile calibro 12 facendo fuoco contro la moglie, morta sul colpo, puntando poi l’arma contro la propria gola e facendo fuoco per la seconda volta. L’ultima.

L’omicidio-suicidio è avvenuto nella tarda serata di ieri ad Avola, a due passi da Siracusa, quando Antonio Mensa, di 58 anni, ha ucciso la moglie, Antonella Russo, di 48, apparentemente senza alcun preavviso. A motivare il gesto, come ritengono gli inquirenti, la decisione da parte della donna di formalizzare davanti al banco del tribunale la separazione già effettiva. I due coniugi infatti non vivevano più sotto lo stesso tetto già da diverso tempo e la donna era ritornata a casa della propria madre portando con sé i tre figli di 22, 18 e 4 anni.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti la tragedia si sarebbe svolta in un arco di tempo brevissimo. Antonella Russo, che faceva le pulizie in una clinica privata nel Siracusano, stava aspettando il marito sull’uscio di casa in compagnia del piccolo di 4 anni e della madre. A questo punto sarebbe arrivato Antonio Mensa, gommista di Avola con officina a pochi metri dalla stazione di polizia, che dopo aver posteggiato la sua Ford Focus davanti all’abitazione avrebbe imbracciato, senza dire una parola, un fucile a canne mozze dal numero di serie limato e caricato a pallettoni. L’uomo si sarebbe avvicinato, dando il tempo alla moglie di far scendere il bambino che teneva in braccio e che è riuscito a nascondersi dietro alcuni cespugli poco distanti, per poi venire colpita dal primo colpo sparato dall’arma.

Sentendo il fragore dello sparo una delle sorelle della donna sarebbe uscita dall’abitazione e avrebbe urlato a Mensa: “Sparami, sparami!”. L’uomo però, dopo aver rivolto le bocche dell’arma contro la propria gola, avrebbe fatto fuoco per la seconda e ultima volta. Inutile l’arrivo dell’ambulanza del 118 che ha cercato di soccorrere la donna. Giunta all’ospedale “Di Maria”, dall’altro lato della città, i medici non hanno potuto che constatarne il decesso. Quello della scorsa notte è stato l’ennesimo femminicidio consumatosi a causa di un’incontrollabile gelosia. Antonio Mensa era noto nella cittadina di Avola, era conosciuto come un uomo mite e controllato. L’unica spiegazione del gesto, anche se gli inquirenti stanno cercando nell’abitazione dell’uomo un’eventuale lettera di spiegazioni, starebbe proprio nella gelosia nei confronti della moglie. Ad avvalorare questa tesi anche la denuncia per stalking fatta dalla donna, la scorsa settimana, proprio nei confronti del marito.

A concludere la ricostruzione dei fatti un ultimo, sconcertante dettaglio. Il primo a dare l’allarme a tragedia ormai avvenuta sarebbe stato il figlio più piccolo della coppia, di soli 4 anni, che, dopo essersi nascosto tra alcuni cespugli, avrebbe urlato terrorizzato: ”Papà ha ucciso la mamma!”.

* aggiornamento 18.23 Antonio Mensa era stato arrestato nel 2004 e sottoposto agli arresti domiciliari per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. I carabinieri erano intervenuti per sedare una lite scaturita da contrasti personali tra Mensa, la moglie e il figlio – ora sui 30 anni – che quest’ultima aveva avuto da una precedente relazione.

D.S.

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13 Agosto 2013, 08:15

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