Uccise da un pirata della strada| “Giustizia per Angela e Annamaria”

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14 Maggio 2018, 16:01

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PALERMO – “Adesso saranno insieme fino alla fine”. Con queste parole gli amici e i parenti di Angela Merenda e della madre, Annamaria La Mantia, si preparano all’addio alle due donne, travolte da un automobilista e uccise venerdì sera, in via Fichidindia. Entrambi i feretri si trovano adesso nell’abitazione di via San Ciro, da cui partiranno domattina per la celebrazione del funerale, nella chiesa evangelica “Dio con noi”, la stessa in cui madre e figlia, quattro sere fa, avevano partecipato ad un incontro.

Erano le 23 circa quando le due donne stavano per raggiungere la macchina, parcheggiata nelle vicinanze. La signora Annamaria aveva un po’ di difficoltà nei movimenti, Angela la aiutava sempre a camminare quando si trovavano per strada. E anche in quel momento, l’anziana era appoggiata a lei. L’auto che le ha investite è piombata all’improvviso nel tratto che stavano percorrendo, colpendole in pieno: in quella strada lunghissima, stretta, senza marciapiede e poco illuminata, l’arrivo a forte velocità del mezzo ha segnato il confine con la tragedia: la 63enne e la 42enne sono finite violentemente sull’asfalto, a distanza di alcuni metri dal punto dell’impatto.

Per la madre non c’è stato nulla da fare, la figlia è invece deceduta due ore dopo il trasporto in ospedale, dove si è riversato un intero quartiere. Brancaccio, infatti, è in lacrime ormai da allora. La notizia ha fatto il giro di ogni casa, sconvolgendo tutti coloro che conoscevano le due donne, mentre sono subito partite le ricerche che hanno portato i carabinieri e la polizia municipale all’individuazione di Emanuele Pelli, il 35enne che si sarebbe trovato alla guida della Fiat Punto celeste trovata dalle parti di via Azolino Hazon con gli evidenti segni dell’impatto. L’uomo, che ha confessato di essere fuggito perché senza assicurazione e con la patente scaduta, è stato fermato ed è tuttora in carcere. Il suo arresto è stato convalidato.

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“Ora vogliamo giustizia per Angela e Annamaria – dice Francesco Li Muli, un amico di famiglia -. Non riesco nemmeno ad immaginare come si possa scappare dopo avere investito due persone, senza nemmeno chiamare i soccorsi”. Una comunità intera si è così stretta attorno all’altro figlio di Annamaria La Mantia, Giuseppe, e il marito e i due bimbi di Angela: “Due famiglie distrutte – dice Salvo Governale -. Sono state devastate dall’irresponsabilità e superficialità di chi era al volante. Non ci si rende conto che bisogna guidare con estrema attenzione, con la consapevolezza di poter provocare gravi conseguenze per sé e per gli altri”.

Anche su Facebook, le parole di dolore e i messaggi dedicati a madre e figlia si susseguono: “Ti ricorderemo così, Angela – scrive Stefania Carlino accanto ad una foto scattata ad un corso di danza – con il tuo sorriso e la tua voglia di vivere”. E ancora: “Non riesco a crederci – aggiunge Rosaria Raimondi – non è possibile che si debba accettare una realtà del genere. Chi ha provocato questa disgrazia deve pagare”. Nel capoluogo si tratta dell’ennesimo gravissimo episodio che ha coinvolti dei pedoni. Basti pensare che la scorsa settimana un altro anziano è deceduto in ospedale dopo essere stato travolto da una moto in viale Regione Siciliana. Quasi due mesi di agonia dopo l’impatto che ha provocato le ferite che gli sono costate la vita.

Pochi giorni fa un altro drammatico incidente in via Ernesto Basile, dove un autobus ha investito un quattordicenne di San Giuseppe Jato. E, soltanto due settimane fa, il peggio si è temuto per una mamma e la sua bambina, investite in piazza Noce da una ragazza al volante di una Smart. La piccola, che ha battuto la testa all’interno del passeggino, ha riportato un trauma cranico.

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14 Maggio 2018, 16:01

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