30 Luglio 2018, 17:33
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Ha ucciso la figlia di 17 mesi costringendola a ingurgitare una quantità letale di sale. Perché lo ha fatto? Perché voleva riavvicinarsi al marito a ogni costo e così attirare l’attenzione del coniuge da cui si stava separando. È la confessione shock di Kimberley Martines condannata a scontare una pena di 30 anni,, come riporta anche il Sun.
I fatti risalgono al luglio del 2016 quando la piccola fu portata in un ospedale del South Carolina, con febbre alta e convulsioni. Le analisi mostrarono subito l’elevata presenza di sale nel sangue che le ha causato il restringimento dei vasi sanguigni, oltre all’accumulo di liquidi nei polmoni e danni ai reni che alla fine l’ha portata alla morte cerebrale. Per 5 giorni è rimasta attaccata a dei macchinari, ma tutto è stato vano ed è deceduta nel letto dell’ospedale.
La donna dichiarò alle autorità che la bambina aveva preso il sale mentre giocava con la sorella maggiore che le avrebbe lasciato a disposizione il sacchetto. La verità è poi emersa grazie alla figlia maggiore, di 4 anni, che ha detto alla polizia di aver visto la mamma dare il sale alla sorella. A quel punto Kimberley ha ammesso tutto.
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30 Luglio 2018, 17:33