Ucciso a colpi di pistola e bruciato |Sotto esame i tabulati telefonici

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16 Giugno 2017, 05:12

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PATERNO’ –  Sangue e orrore in provincia di Catania. È proseguito con il contro esame del capitano dell’Arma Martino Della Corte il processo, davanti alla Corte d’Assise di Catania, per l’omicidio di Massimo Pappalardo, il 32enne di Valverde ucciso con quattro colpi di pistola e poi dato alle fiamme all’interno della propria auto, una Toyota Aygo, rinvenuta nelle campagne di Paternò. L’ufficiale dei carabinieri, all’epoca dei fatti Comandante dell’Aliquota Operativa di Paternò, nella precedente udienza aveva ricostruito dettagliatamente tutte le fasi investigative, sfociate poi nell’arresto di Ignazio Sciurello, pregiudicato paternese, imputato per l’omicidio del 32enne, insieme a Massimo Distefano. La gelosia sarebbe stato il movente. L’ex amante di Ignazio Sciurello aveva infatti intrecciato da alcuni mesi una relazione con Massimo Pappalardo, circostanza non gradita dall’uomo. Alla sbarra anche Giuseppe Sciurello, accusato insieme ai due di distruzione di cadavere e di favoreggiamento insieme ad Antonello Claudio Cosentino.

Al centro del contro esame condotto dall’avvocato Giuseppe Rapisarda, difensore di fiducia di Ignazio Sciurello, l’analisi dei tabulati telefonici, decisivi, insieme al tracciato gps della vettura della vittima e ai nastri di alcune telecamere, per la ricostruzione del brutale delitto. Contestate alcune dichiarazioni del teste relative alla posizione di Ignazio Sciurello durante le fasi precedenti all’omicidio, desunte dall’analisi dei tabulati telefonici e delle celle d’aggancio.

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Le domande del legale, in più di un’occasione, hanno trovato la ferma opposizione dell’accusa, rappresentata in aula dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo che, dalla scorsa udienza, ha affiancato il pm Andrea Norzi. Il processo proseguirà il prossimo 10 luglio con l’escussione di altri due testimoni dell’accusa.

 

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16 Giugno 2017, 05:12

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