Ucciso dall’elica, indagini e dolore | Forse un gioco finito malissimo

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04 Agosto 2011, 16:19

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A distanza di ventiquattr’ore dalla tragica morte di Paolo Baglione, sono ancora tutti da appurare i dettagli dell’incidente che è costato la vita al giovane palermitano. La mattina dopo la piazza del paese di Mondello si è svegliata come al solito; le solite facce dei pescatori, le stesse attività compassate degli abitanti della borgata. Non c’è nessuno nella caldissima piazza del paese, e solo la statua della sirenetta sfida il sole a picco che scalda il marmo della fontana guasta. Sulla banchina antistante alla chiesa c’è il gommone sul quale Paolo ha perso la vita, avvolto dai nastri della capitaneria di porto; adesso è a secco, vicino l’ombrellone di una ditta che affitta imbarcazioni per le gite nel golfo. Ancora ci sono i teli che hanno coperto, per quasi cinque ore, il corpo del giovane; la poppa dell’imbarcazione è sporca di sangue. La barca, al contrario di quanto è stato scritto, sarebbe di proprietà di uno dei familiari di Paolo; il conducente sarebbe adesso indagato per omicidio colposo.

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C’è poca voglia di parlare, tra i testimoni dell’incidente ma pare di capire che più che di una tragica fatalità si sia trattato di un “gioco” finito nel sangue. Molti raccontano di due imbarcazioni che, nello spazio di mare a largo del circolo della vela, avrebbero iniziato una sorta di gara con un acquascooter. Sorpassi, controsorpassi e virate improvvise. A causa di una di queste manovre spericolate Paolo sarebbe caduto verso la parte posteriore del gommone che lo trasportava, andando a cozzare contro le eliche del motore che intanto procedevano a pieni giri. Un po’ tutti confermano questa versione, smentita invece con forza dai familiari della vittima. La questura sta ancora indagando, ma la popolazione della borgata ha già dato il suo responso unanime di condanna: “Non è la prima volta che assistiamo a queste gare furibonde tra natanti. Il golfo di Mondello sta diventando troppo pericoloso”.

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04 Agosto 2011, 16:19

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