07 Maggio 2022, 09:35
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CATANIA – Un difetto di notifica ai familiari di Enzo Timonieri, il 26enne di San Cristoforo ammazzato lo scorso anno, ha fatto slittare al 6 giugno il processo davanti alla Corte d’Asside di Catania. Sono accusati dell’omicidio dello spacciatore catanese Natale Nizza, Sam Privitera e i due collaboratori di giustizia Michael e Ninni Sanfilippo. Sono proprio loro due ad aver dato la svolta alle indagini scattate dopo la denuncia di scomparsa del giovane ucciso a febbraio 2021. Il cadavere, invece, seppellito a Vaccarizzo è stato ritrovato dai carabinieri quattro mesi dopo. Un caso di lupara bianca come non se ne vedevano da anni, forse dall’omicidio ‘eccellente’ di Angelo Santapaola, cugino del padrino di Catania Nitto.
Timonieri è stato attirato in una trappola e poi freddato con tre colpi alla nuca da Michael Sanfilippo, come lui stesso ha raccontato in un verbale choc. Un delitto di chiaro stampo mafioso, deciso dai vertici del gruppo dei Nizza per ‘fermare’ autonome ambizioni di espansione nel mercato degli stupefacenti di Enzo ‘Caterina’ Timonieri. Ma ultimamente si sono aggiunte le dichiarazioni di un altro pentito, Salvatore Scavone che ha raccontato altri retroscena su come è maturata la decisione di ‘eliminare’ il 26enne.
Il dibattimento si preannuncia molto articolato. C’è stata anche una consulenza forense – determinata con l’incidente probatorio – sui telefonini sequestrati a Sam Privitera, cugino dei due fratelli Sanfilippo che dopo la ‘famosa’ sparatoria dell’8 agosto sono migrati dai Cursoti Milanesi al gruppo Nizza dei Santapaola.
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07 Maggio 2022, 09:35