Udc catanese, ancora abbandoni |Lasciano in tredici

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08 Febbraio 2013, 16:27

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CATANIA – Continuano le autosospensioni dall’Unione di Centro provinciale. Iniziata con l’abbandono di Marco Forzese in occasione della presentazione delle liste per le prossime elezioni del 24 e 25 febbraio, l’emorragia sembra non trovare soluzione di continuità.

Questa volta tocca al consigliere provinciale Ernesto Calogero, al responsabile del dipartimento giustizia e componente dell’esecutivo e della direzione provinciale, Gianfranco Todaro, al consigliere comunale di Acireale, Antonio Castro insieme ad altri esponenti dell’Udc catanese: Federico Aquilotti, Maria Concetta Auteri, Tiziana Belfiore, Saverio Docente, Santo Finocchiaro, Dino Laudani, Silvana Licandro, Gianni Longo, Nino Parrinello, Davide Redi, tutti componenti del comitato provinciale.

“Continuiamo a essere in totale disaccordo con le scelte della segreteria nazionale e regionale del partito – spiega Calogero – che, con la linea politica intrapresa in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche, hanno dimostrato totale mancanza di sensibilità per i territori, noncuranza verso gli elettori e politiche vessatorie nei confronti dei cittadini italiani tutti, inseguendo altresì obiettivi personali dei quali lo stesso Casini non fa mistero scegliendo di non candidarsi con lo scudo crociato ma sotto altra effige, al fine di poter determinare una propria posizione di vantaggio e contemporaneamente svendendo la nostra storia e i nostri valori”.

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A non essere digerito dalla vecchia guardia Udc, in particolare, l’ingresso in massa di alcuni ex lombardiani. “L’Udc ha tradito radicalmente il suo progetto politico di discontinuità con il governo Lombardo – afferma a LiveSiciliaCatania Federico Aquilotti – facendo entrare chi di quel governo è stato attore principale. Non si può continuare a parlare di nuovo progetto politico – continua – quando si adottano logiche legate a gruppi e pacchetti di voti. Per questo ho deciso di autosospendermi e di approdare al Movimento del presidente Crocetta, che rappresenta, questo sì,  la vera discontinuità con le vecchie logiche di potere”.

 

 

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08 Febbraio 2013, 16:27

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