Udc, Cesa prova a calmare le acque | “Piena collaborazione con Fi”

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06 Maggio 2019, 19:08

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PALERMO – Continua la guerra interna all’Udc siciliana. Oggi un nuovo botta e risposta tra il capogruppo dello scudocrociato all’Ars, Eleonora Lo Curto, e il deputato Vincenzo Figuccia, ma a tentare di scrivere la parola fine sulla diatriba è il segretario nazionale Lorenzo Cesa che assegna il punto a Lo Curto: “Le questioni personali siano e restino estranee al rapporto di piena collaborazione politica tra Udc e Fi in vista delle europee del 26 maggio – afferma -. Tale rapporto sancito e stipulato a livello nazionale con il presidente Berlusconi e a livello regionale con il presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Fi, Gianfranco Miccichè, non può essere compromesso da nessuno e soprattutto da chi, rivestendo ruoli istituzionali dentro l’Udc ,ha il dovere di condividere la a linea e le indicazioni nazionali del partito”:

Parole che vanno a favore del capogruppo, dunque, la quale aveva dichiarato: “La linea politica dell’Udc è stata definita in modo chiaro ed inequivocabile a livello nazionale e regionale dal segretario Lorenzo Cesa nell’alleanza con Forza Italia per le elezioni europee. Chi oggi nel partito utilizza ruoli istituzionali per mera arroganza e direi anche profonda ignoranza, sia testimone dell’esempio dell’indimenticabile, insostituibile e rimpianto statista della Dc Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse proprio perché parlava proprio alla sinistra democratica per costruire insieme al partito dei cattolici un’alleanza feconda per il Paese, con una visione di futuro orientata ad abbattere i muri. Oggi dunque nell’Udc – ancora le parole di Lo Curto – non ci sono posizioni appiattite su Gianfranco Miccichè che guarda al Pd in particolare per contrastare sovranisti, populisti e razzisti in difesa proprio di quei valori che il popolarismo sturziano rende vivi e quanto mai attuali”.

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“Aldo Moro, caduto sotto il fuoco incrociato dei nemici e degli amici indicava una via, tracciava un percorso che gli eredi di quei valori con orgoglio debbono rappresentare. Non serve dunque difendere oggi l’ortodossia democristiana, e per questa ragione il mio appello per il voto a Mazara del Vallo è motivato proprio dal fatto che questa città non debba smarrire valori come il dialogo interreligioso ed interculturale su cui ha costruito la sua esemplare storia, piegandosi al razzismo ed al sovranismo teorizzato dalla lega”, le parole di Lo Curto.

Frasi, però, che non erano piaciute a Figuccia: “Chi ha radici a sinistra non può certo strumentalizzare il nostro partito come comoda zattera per approdare ad altri lidi – le sue parole -. Non saremo il traghetto di nessuno, c’è spazio solo per chi rinnega appartenenze altre, incompatibili con la storia e i valori incarnati dallo scudo crociato. Lo statismo di personaggi del calibro di Aldo Moro, Giorgio Almirante o Enrico Bellinguer, non può essere affatto accostato al contemporaneo Gianfranco Miccichè che “nella migliore delle ipotesi” si sta limitando a difendere i vitalizi di chi è stato deputato. Essere subdoli, è peggio di essere ignoranti. Voglio ricordare a chi ha la memoria corta che la linea rimane quella dell’ultimo Consiglio Nazionale dell’Udc in occasione del quale il vicepresidente di Forza Italia e presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, nel portare i saluti, ha ribadito che il suo partito rimane fedele al progetto, condiviso con il segretario nazionale Lorenzo Cesa, di un centrodestra tradizionale che non si appiattisce sulle posizioni del Pd. Se qualcuno – ha  concluso Figuccia – non ricorda, era assente, era distratto o peggio ancora, fa finta di non ricordare, non è certamente un mio problema”.

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06 Maggio 2019, 19:08

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