22 Aprile 2014, 21:22
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PALERMO – Sono andati a bussare direttamente alla porta del segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa. Ma la spaccatura interna all’Udc siciliana, per ora, non sembra avere alcuna prospettiva di risanarsi. Il capogruppo all’Assemblea regionale Lillo Firetto, il presidente della commissione Bilancio Nino Dina e i deputati Margherita La Rocca Ruvolo e Mimmo Turano insistono: “Con l’improvvisa accelerazione sul rimpasto, il presidente Rosario Crocetta, e l’Udc che ha accettato le condizioni dettate dal governatore, hanno violato le regole della democrazia interna alla maggioranza e al partito”.
Una patata bollente che, adesso, dovrebbe cercare di raffreddare proprio il segretario Cesa, che ha assicurato ai quattro deputati “dissidenti” che la prossima settimana convocherà una riunione dell’intero gruppo parlamentare all’Ars. “Non si può chiudere tutto a tavolino”, dicono: “Serve un chiarimento, serve che qualcuno si assuma direttamente la responsabilità di questa accelerazione da parte del governatore”. Nel frattempo, in ballo c’è la partita delle elezioni europee di maggio.
Anche se i parlamentari hanno assicurato il proprio sostegno alla lista dei centristi, infatti, non intendono appoggiare i singoli nomi: Patrizia Valenti, nel frattempo riconfermata assessore alle Autonomie locali e “promossa” vicepresidente della Regione, e Giovanni Pistorio, segretario regionale dell’Udc. Il presidente nazionale, Gianpiero D’Alia, nei giorni scorsi ha aperto al dialogo con la fronda centrista, ma la mossa dei quattro parlamentari non è stata certo distensiva. E nel frattempo i quattro ribadiscono: “A queste condizioni non garantiremo il sostegno in aula al presidente della Regione”.
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22 Aprile 2014, 21:22