Cronaca

Udu Palermo: “Istituire sportelli di ascolto nelle residenze universitarie”

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15 Ottobre 2024, 08:12

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PALERMO – “Purtroppo da anni assistiamo a diversi casi di suicidi dovuti alla competizione che ormai fa parte sistema universitario e non, che però possono essere evitati con il giusto supporto a superare momenti difficili delle nostre vite”, sono le dichiarazioni di Irene Ferrara, Consigliera di Amministrazione dell’Ersu di Palermo nel ruolo di rappresentante degli studenti.

Lo sportello di ascolto è un servizio dedicato al supporto degli studenti nell’affrontare le sfide quotidiane emotive e psicologiche legate, in particolar modo, alla vita universitaria. Si tratta dunque di uno spazio riservato all’interno del quale gli studenti hanno la possibilità di esprimere le proprie preoccupazioni, stress e difficoltà, ricevendo un ascolto responsivo e professionale”. 

“Sarebbe importante istituire un supporto dedicato per ciascuna residenza universitaria dell’Ersu di Palermo – continua Irene Ferrara -, al fine di offrire un’adeguata assistenza agli studenti, sia che vivono nelle residenze e non. La realizzazione di uno sportello di ascolto gratuito nelle Università apporterebbe numerosi benefici, offrendo un ambiente sicuro e riservato all’interno del quale gli studenti possano sentirsi liberi di affrontare le proprie esperienze senza paura di giudizio, considerando le molteplici pressioni derive da scadenze, esami, relazioni interpersonali e adattamento alla vita universitaria, con lo scopo di migliorare la qualità della vita accademica”.

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Questo servizio, contribuirebbe a promuovere una ‘cultura del benessere’ legata alla salute mentale, avendo la possibilità di prevenire problemi di salute mentali più gravi e comuni tra gli studenti universitari come disturbi d’ansia e depressione, normalizzando la discussione su questo tema ed incoraggiando una maggiore apertura verso una richiesta di aiuto”. 

La Salute Mentale è un aspetto fondamentale del benessere generale dell’individuo – conclude Irene Ferrara – dunque questa tipologia di servizio non aiuterebbe semplicemente a promuovere la salute individuale di ciascuno di noi, bensì contribuirebbe alla creazione di una comunità più solidale e consapevole all’interno Università”.

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15 Ottobre 2024, 08:12

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