08 Aprile 2019, 06:15
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PALERMO – “Siamo entrati nella seconda fase, quella in cui bisogna metterci la faccia e io non mi sono tirato indietro”. Parola di Fabio Giambrone, storico braccio destro di Leoluca Orlando ma chiamato stavolta dal Professore a entrare in giunta con il ruolo di vicesindaco di Palermo e deleghe di peso come Decoro urbano, Polizia municipale e Personale. Una “nuova vita”, dopo la presidenza di Gesap e l’esperienza al Senato, che si intreccia col governo della città e i suoi problemi.
Si dice che il sindaco abbia dovuto insistere molto per farla entrare in giunta e le ha anche riservato il ruolo prestigioso di “numero 2”. Come si trova in questa nuova veste?
“Penso ci sia un tempo per ogni cosa: per cinque anni ho presieduto una delle più importanti società aeroportuali, la Gesap, e il termine del mio mandato è coinciso con questo ingresso in giunta. E’ un impegno importante, ringrazio il sindaco per la fiducia e per un incarico che svolgerò con il massimo dell’entusiasmo. Siamo nella ‘fase 2’, quella in cui occorre che tutti ci mettiamo la faccia e io non mi tiro indietro”.
In cosa consiste questa seconda fase?
“C’è stata una prima fase, vissuta dai colleghi della precedente giunta che vanno ringraziati per il lavoro svolto, ma oggi siamo in un’altra fase, quella del rilancio, in cui quello che si è seminato sta dando i suoi frutti che bisogna raccogliere e valorizzare”.
Il sindaco Orlando non ha escluso la possibilità che la giunta passi da otto a 11 assessori, grazie alle nuove norme votate dall’Ars. Dobbiamo prepararci a un allargamento della squadra?
“Questo va chiesto al sindaco, a cui compete la decisione di ampliare o meno la giunta, ma è chiaro che otto assessori per una città come Palermo sono pochi: ognuno di noi ha deleghe molto vaste e questo impone enormi sforzi. Ma la decisione è sempre di Orlando”.
Partiamo dal Personale. A che punto è la nuova riorganizzazione degli uffici?
“E’ praticamente pronta, la porterò in giunta la prossima settimana. Sarà un provvedimento importante che deve saper rispondere al rilancio della giunta e quindi anche ai dirigenti chiederemo il massimo dell’impegno”.
Il personale comunale però non sembra entusiasta: i funzionari protestano e mancano i dirigenti tecnici…
“Bisogna recuperare il rapporto con i dipendenti comunali, rapporto che deve tornare ad essere centrale e lo dico da dipendente comunale: io sono un collega che vuole parlare con tutti. C’è una vertenza con i funzionari e li incontrerò proprio questo pomeriggio: siamo pronti a fare la nostra parte, ovviamente nei limiti della compatibilità finanziaria. Abbiamo fatto tanto e certamente possiamo fare di più, bisogna investire sul personale ma questo sforzo va sempre coniugato con la tenuta dei conti e con le risorse a disposizione. Entro 15 giorni attiveremo le posizioni organizzative e sui dirigenti tecnici la commissione mi ha chiesto un incontro: dirò loro che avere nuovi dirigenti tecnici è una priorità per il Comune e che bisogna fare presto”.
Passiamo al decoro, cosa di cui Palermo sembra avere un gran bisogno…
“La delega del decoro potrebbe comprendere tutto, ma è bene chiarire che un sacchetto fuori posto non attiene al decoro, sebbene non debba stare in mezzo alla strada. Quando parliamo di decoro urbano ci riferiamo per esempio alla riqualificazione di alcune piazze o di aree pedonali: entro 20 giorni avremo la nuova piazza Noce ma siamo pronti a intervenire a largo Gibilmanna, a Borgo Nuovo, o sul campetto di calcio del Borgo Vecchio, ma abbiamo in programma interventi in tutte le circoscrizioni. Penso alla passerella di Vergine Maria, ma anche a tutte le periferie in cui bisogna tornare ad ascoltare le richieste dei residenti. Si tratta di operazioni che vengono fatte in sinergia con l’assessore alla Mobilità o alle Manutenzioni: se nasce una nuova area pedonale, dobbiamo essere pronti ad arredarla e per questo a giorni avremo nuove panchine, cestini ma anche alcuni elementi innovativi”.
In alcune parti della città è spuntato dell’asfalto colorato o comunque abbellito con dei disegni, come al Foro Italico o nei pressi del porto…
“Sì e sono state cose molto apprezzate, anche se ovviamente sono soltanto un primo passo. A Mondello, in via Principessa Elena, coloreremo l’asfalto e metteremo nuovi arredi, inoltre inizieremo a collaborare più intensamente con l’ordine degli Architetti e con l’Università proprio per ricevere un contributo qualificato. Ma il decoro comprende anche il verde e le potature: una strada arredata bene, col verde curato, dà un’immagine diversa della città e aiuta a viverla meglio”.
Il decoro però comprende anche i rifiuti abbandonati…
“Certo, per questo avremo un nucleo di agenti della Polizia municipale che agirà in borghese e sanzionerà chi assume comportamenti insopportabili, come l’abbandono degli ingombranti. Le società partecipate devono fare uno sforzo in più, questo è innegabile, ma non è pensabile che qualche incivile debba vanificare l’impegno di una città e per questo lo sanzioneremo. Il corpo dei vigili urbani merita la giusta attenzione da parte dell’amministrazione e gli agenti devono diventare un punto di riferimento per i cittadini. Insieme all’assessore Giusto Catania, che ha le delega funzionale per Rap, abbiamo anche convocato una riunione per far lavorare meglio Rap e Reset: se in una strada togliamo l’immondizia, dobbiamo pure levare il verde anomalo. E’ inutile duplicare gli interventi”.
Passiamo al consiglio comunale. La maggioranza non sembra godere di ottima salute…
“La maggioranza c’è e non è in discussione. Abbiamo il dovere di avviare una stagione di partecipazione e confronto tra la giunta e il consiglio per consentire all’Aula di conoscere i provvedimenti proposti dalla giunta e così fare squadra. Sulle tariffe Tari siamo stati tutti presenti fino a tarda sera e questo dimostra che c’è uno spirito di collaborazione, nel rispetto dei ruoli, e proprio per questo io sarò molto presente ai lavori”.
A proposito di malumori, c’è quello degli zingarettiani…
“I margini per ricucire ci sono sempre, se c’è volontà da entrambe le parti. E posso garantire che io e il sindaco siamo per unire e non per dividere”.
Passiamo alla politica. Cosa farete alle Europee?
“Il sindaco continuerà a fare il sindaco di Palermo”.
E lei chi voterà?
“Sarò coerente con la mia storia politica”-
Come vede il Pd?
“Io auspico che il Pd sia capace di aprirsi e di intercettare quel voto libero che oggi cerca una casa. Se saremo capaci di andare oltre i recinti, ci riusciremo”.
Nel 2022 si candiderà a sindaco?
“Questi tre anni, come ha detto più volte Orlando, serviranno a mettere in sicurezza tutte le scelte fatte nel corso del presente e del precedente mandato. Qui non è una questione di nomi, ma di scelte politiche e noi dobbiamo offrire alla città la possibilità di continuare sulla strada del cambiamento, senza cedere a populismi e demagogie. Nel 2022 Palermo sarà più bella e moderna e i palermitani potranno toccarlo con mano. Non ci sono in gioco le carriere dei singoli, ma il futuro della quinta città d’Italia e per questo arriveremo al prossimo appuntamento elettorale con le carte in regola. Il candidato si sceglierà per selezione naturale”.
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