30 Aprile 2012, 16:45
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Una raffica di coltellate al petto e alla gola. Più di venti. L’assassino si è accanito sul corpo di Antonietta Giarrusso, 64 anni, proprietaria di uno storico negozio di parrucche in via Dante, a Palermo. Prima ha usato un coltello e poi un paio di forbici che i poliziotti hanno trovato conficcato nel collo della vittima.
La prima ipotesi è quella della rapina finita in tragedia, ma perché tanta ferocia? La donna ha provato a difendersi. Le hanno trovato, infatti, una ferita pure all’avambraccio. La macabra scoperta intorno all’una. Il marito (i due si sono sposati in seconde nozze nel 2006 anche se non vivevano assieme da un po’) è andato in negozio, forse perché la moglie non rispondeva al telefono. La porta era chiusa. Per aprirla è stato necessario l’intervento di un fabbro. Poi, la scoperta di quel corpo senza vita in una pozza di sangue.
Antonietta Giarrusso era riversa per terra nel retrobottega. Ci sono macchie di sangue anche nel piccolo bagno. La lama del coltello con cui è stata colpita era per terra. “Probabilmente si è spezzata nelle mani dell’assassino”, dice Carmine Mosca, dirigente della sezione Omicidi della Squadra mobile. In cassa erano rimasti mille euro. Nessuno ha sentito nulla. Neppure i vicini di bottega. Sono dei parrucchieri che come ogni mattina stavano lavorando. Il rumore dei fohn accesi ha coperto le urla.
C’è chi dice che la vittima aveva appena prelevato dei soldi nella vicina banca. In realta’ aveva pagato una bolletta di 350 euro. Sui conti correnti, personale e aziendale, di recente aveva fatto dei movimenti di denaro. Poche migliaia di euro. Certamemte la donna non navigava nell’oro. L’ipotesi della rapina sembrerebbe la più accreditata. Ce ne sono altre, però, che lasciano aperti altri spunti investigativi. La vendetta di qualcuno, forse per una questione di denaro? In passato la donna aveva denunciato due giovani che pretendevano soldi da negozianti e residenti della zona. Un precedente di rilievo che, pero’, almemo per il momento, non reggerebbe un movente. Antonietta Giarrusso lavorava per lo più su appuntamento. Chi la conosce bene sostiene che era piuttosto diffidente. Non apriva a tutti coloro bussavano alla porta del suo negozio. E poi perché quei mille euro rimasti in cassa? Il rapinatore non li ha trovati o non ha fatto in tempo a portarli via?
Alla Mobile sono iniziati gli interrogatori. Sono stati sentiti il marito, quasi novantenne, e il figlio di quest’ultimo. E’ emersa una situazione familiare che gli investigatori definiscono “serena”. Si scava ancora nel passato e nel presente della vittima.
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30 Aprile 2012, 16:45