Catania, un anno senza Davide Villa: il vaccino e l'inchiesta - Live Sicilia

Un anno senza Davide Villa: la battaglia per la verità

Il poliziotto ha lasciato un vuoto incolmabile. I familiari attendono un'udienza cruciale.

Davide Villa sorrideva sempre. Uomo, padre, fratello, figlio. Un poliziotto. Anzi la divisa di poliziotto l’aveva incollata sulla pelle. È passato un anno dalla sua morte. Inaspettata. Improvvisa. E per questo ancora più dolorosa. In via Ventimiglia è rimasto un vuoto. Alla Squadra Mobile etnea tutti sentono la sua mancanza. La saletta d’ascolto della polizia giudiziaria porta il suo nome. Un riconoscimento alla memoria di un investigatore che non si è mai tirato indietro. Un senso del dovere che lo ha fatto partecipare a quello che sarebbe diventato il suo ultimo blitz. Una notte di lavoro per assicurare alla giustizia alcuni criminali. Non lo ha fermato neanche quel senso di stanchezza che dall’iniezione del vaccino lo attanagliava. Qualche giorno prima, il 19 febbraio 2021, gli hanno somministrato il siero anticovid AstraZeneca.

Il malore, la corsa al Pronto Soccorso, il ricovero in Rianimazione. È stato un viaggio senza ritorno. Un’escalation così veloce che ha lasciato increduli tutti. È morto al San Marco di Catania il 6 marzo 2021. Il fratello maggiore Fabrizio, fotoreporter di fama internazionale, ha voluto immediatamente che qualcosa venisse fatto prima dell’ultimo saluto. Il suo giuramento a Davide è stato quello di lottare per ottenere ‘giustizia e verità’. E così è cominciata la sua battaglia.

I medici del San Marco e del Policlinico hanno svolto degli accertamenti di medicina legale che sono finiti nel fascicolo del procedimento penale che è stato trasferito alla Procura di Messina, per incompatibilità territoriale (la moglie di Davide è un giudice della Corte d’Appello etnea). I pm peloritani hanno disposto l’autopsia. Nel frattempo è stato scoperto che il vaccino somministrato a Davide era dello stesso lotto iniettato al militare di Misterbianco morto il 9 marzo. Tre giorni dopo la scomparsa dell’investigatore catanese.

Ci sono stati mesi e mesi di silenzio sull’andamento dell’inchiesta. La famiglia ha lanciato un appello – proprio il giorno del compleanno di Davide – su LiveSicilia attraverso gli avvocati Stefano Maccioni del foro di Roma e Carlo Peluso del foro di Catania. Poi la vigilia di Natale è arrivata la doccia fredda. Anzi freddissima. La Procura ha chiesto al gip di archiviare il caso. I legali di Villa hanno depositato un’articolata opposizione. Ora si attende la fissazione dell’udienza camerale. La famiglia cerca solo giustizia. Quella giustizia a cui Davide ha dedicato tutta la sua vita. Una vita troppo breve.


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