Un anno senza esoneri |Iachini tiene testa a Zamparini

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26 Dicembre 2014, 08:30

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PALERMO – Lo chiamano il “mangiallenatori”. Grazie, ventidue allenatori e venticinque esoneri in undici anni soltanto durante la sua presidenza a Palermo ne fanno un recordman mica da ridere. Però, ogni tanto, quella macchina tritura-allenatori che risponde al nome di Maurizio Zamparini si inceppa (e, c’è da crederci, è lui il primo ad esserne felice) e saltano fuori altri record, spesso impensabili. Così si iniziano a fare i calcoli sull’allenatore più longevo dell’era Zamparini, o l’allenatore richiamato più volte dal patron friulano, se non addirittura i giorni di permanenza alla guida del Palermo, roba da spulciare il calendario giorno per giorno, visto che raramente un tecnico ha potuto completare un anno solare alla guida dei rosa.

Giuseppe Iachini, tra gli innumerevoli record raccolti nel 2014, ha messo in saccoccia anche questo. Un anno intero in sella ad un cavallo solitamente imbizzarrito, ma che grazie ai risultati ottenuti è è diventato un docile destriero. La promozione immediata in serie A ha segnato l’apice dei suoi 365 giorni (e oltre) alla guida del Palermo, seguita da una serie di alti e bassi che hanno messo a rischio quanto di buono fatto fino ad allora. Empoli poteva essere l’ultima tappa del tecnico marchigiano, invece è proprio in Toscana che subentra quell’aura di stupore di cui è ammantata la storia di Iachini in rosa. Zamparini, in quella situazione, non ha mai conosciuto soluzione diversa dal cambio di allenatore. Zamparini, invece, dopo Empoli si stringe ancor di più a Iachini e porta avanti una scommessa che nessuno credeva potesse anche solo pensare. L’ha fatto e, ad oggi, la sta vincendo.

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Prima di lui, soltanto due anni sono rimasti immacolati, seppur con un cambio di allenatore. Nel 2005 Guidolin saluta Palermo in estate, concludendo un ciclo breve ma intenso, con promozione in massima serie e prima qualificazione alla Coppa Uefa. Terminata la sua avventura, Zamparini chiama Delneri alla guida dei rosa: un mese positivo seguito da un andamento che definire altalenante sarebbe riduttivo. La trasferta di Roma è la sfida del destino e Delneri la vince, restando in panchina anche all’anno nuovo. Dura poco, però, perché il Siena viene a far festa al Barbera e Delneri lascerà spazio a Papadopulo.

Ben più simile è invece il percorso di Delio Rossi, subentrato nel 2009 e allenatore del Palermo per tutto il 2010. Anche col tecnico romagnolo i rosa collezionano record ed entusiasmano il pubblico, sfiorando un piazzamento storico in Champions League. Senza l’Europa che conta e senza più Kjær e Cavani, però, qualcosa si rompe. In Europa League il Palermo va male, in campionato non entra mai nella lotta per un posto in Champions ma Rossi mangia il panettone e va anche oltre. Basta però un periodo negativo e sette reti incassate a domicilio dall’Udinese per mettere fine – momentaneamente – anche all’era Rossi. Rientrerà un mese dopo, giusto il tempo di portare il Palermo in finale di Coppa Italia, ma il suo destino era già segnato. Per Iachini l’augurio è che possa andare diversamente. E se vuole fare ancora incetta di record, riuscire a fare due anni solari con Zamparini lo collocherebbe in una dimensione irraggiungibile da qualsiasi altro allenatore.

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26 Dicembre 2014, 08:30

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