"Un atto di responsabilità | collettiva può salvarci" - Live Sicilia

“Un atto di responsabilità | collettiva può salvarci”

L'incontro di oggi tra sindacati e amministratore unico.

Pubbliservizi
di
2 min di lettura

CATANIA. Gli esponenti di quattordici sindacati – sia confederali che autonomi – hanno oggi incontrato Silvio Ontario, amministratore unico di Pubbliservizi, affiancato dal legale Silvia Dragotta. Durante la riunione, alla quale erano invitati anche rappresentanti della Città Metropolitana, si è dibattuto sulle risoluzioni da adottare in vista della sentenza del 9 Marzo: da qui la possibile ripartenza dell’azienda catanese. Tema caldissimo, la sorte d’un certo numero di dipendenti che sarebbero in esubero rispetto alle esigenze dell’azienda stessa. “Si tratta di 78 unità”, ci ha detto Salvo Bonaventura della UIL Trasporti, “e in questo senso abbiamo richiesto un tavolo di discussione a livello aziendale per lunedì 5 Marzo: si valuterà se sottoscrivere un accordo che dovrebbe condurre ad un massimale del 20% di cassa integrazione, oltre che stabilire ben precisi incentivi all’esodo e al prepensionamento. Si verificheranno anche in senso giuridico e contrattuale i passaggi di livello e i superminimi leciti”. Si valuta anche una riduzione oraria volta a preservare questi posti, che rappresentano quasi il 20% del totale. “Ci stiamo battendo per ritornare perlomeno alle condizioni di contratto del 2006”, hanno spiegato alcuni dipendenti: “Ruoli e qualifiche vanno rivisti, perché spesso gli avanzamenti non sono stati dovuti al merito, mentre i superminimi non sono quelli da contratto”. In effetti, anche le condizioni stabilite nel 2006 non appaiono ottimali, ma sono valutate maggiormente eque: “Siamo tutti inquadrati come pulizieri, anche gli operai specializzati: nella pratica percepiamo 7-8 euro l’ora”. La media degli stipendi è dunque intorno ai 1700 euro lordi, circa 1200 al netto dalle tasse. “Hanno dichiarato che alcuni di noi percepivano anche 120 mila euro l’anno, cifre che nessuno ha mai visto”, fa notare un altro impiegato. Comune sarebbe anche la condizione di operai qualificati per alcune mansioni, impiegati però in altre, con passaggi di livello ai quali non si accompagnano le dovute competenze. Una nota positiva riguarda peraltro le dotazioni di sicurezza, che i dipendenti riconoscono sempre adeguate.

Lo spirito dei 379 impiegati sembra di generale e responsabile collaborazione: “Durante le proteste non abbiamo mai interrotto i servizi primari: ad esempio proprio in questo momento si sta spalando la neve a Linguaglossa”, soggiunge un impiegato mostrandoci alcune riprese che mostrano lo spargimento del sale eseguito coi badili dopo un guasto dell’apposito congegno montato sullo spazzaneve. Toni accesi avrebbero oggi riguardato la questione di benefici e superminimi, ci ha riferito Paolo Magrì della Cisal Terziario: “Noi, come organizzazione, abbiamo dato la nostra disponibilità per intervenire sul costo del personale. La norma prevede il ridimensionamento dei lavoratori quando ricorrano crisi aziendali, ma non ci sembra corretto togliere a tutti nello stesso modo: bisognerebbe eliminare le attribuzioni illegittime, avvenute in particolare nel 2015. Ma sono del parere di rivedere le posizioni a partire già dal 2009”. L’azienda tenderebbe a sottovalutare questo fenomeno. “La situazione della Pubbliservizi è salvabile”, afferma dall’UGL Santo Gangemi, “purché tutti siamo disposti ad assumerci le dovute responsabilità: viceversa, la ditta è destinata a fallire”. Non è stato possibile, per il momento, conoscere la posizione dell’amministratore unico della Pubbliservizi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI