02 Ottobre 2012, 19:57
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PALERMO- “Il Teatro Massimo va commissariato. In queste condizioni non intendo fare il presidente della Fondazione. Non intendo fungere da foglia di fico per questa gestione”, ha dichiarato oggi il sindaco Leoluca Orlando. Si è ulteriormente scaldato in queste ore il contrasto tra il sindaco e i vertici del Teatro Massimo. Dopo la vicenda del tentato sgombero dei lavoratori che hanno occupato il teatro, Orlando ha convocato oggi pomeriggio la stampa a Villa Niscemi per ribadire il suo no alla gestione attuale. “Ho ravvisato anche una serie di illegittimità che ho rappresentato al ministro Ornaghi, spiegando che se non si procede al commissariamento io mi dimetto dalla presidenza dell’ente. Non metto la mia faccia in una gestione dissennata e illegittima”.
Per verificare la situazione del Massimo è stato incaricato dal ministro il direttore generale dello Spettacolo, che domani sarà a Palermo. “Il cartellone sta andando avanti, ma nella maniera peggiore”, dice il sindaco, che si impegna a firmare solo gli atti urgenti, assumendo le funzioni del consiglio d’amministrazione.
“La situazione è gravissima – dice Orlando – Questo trova conferma in quanto avvenuto ieri: a seguito della manifestazione di protesta dei dipendenti, il sovrintendente ha richiesto, senza informare il legale rappresentante dell’ente, cioè il presidente, lo sgombero dei locali. Ne sono stato informato dal questore, al quale ho fatto presente che già da due mesi ho ritirato al sovrintendente tutte le deleghe e quindi non aveva alcun titolo di fare questa richiesta e gli ho chiesto di soprassedere, in quanto avevo in programma un incontro con i lavoratori al teatro e quindi essi si trovavano nel loro pieno diritto sindacale”.
“Quando divenni sindaco nel ‘93 c’era un teatro senza teatro, cioè c’era un attività teatrale che si svolgeva al Politeama o in altrui comuni, ma non c’era il teatro. Sono tornato ad essere sindaco di Palermo oggi e mi trovo un teatro senza teatro dentro. Un teatro lirico non è uno spazio che affitta in propri spazi in base alla cubatura, ma è un’istituzione culturale complessa. C’è la musica e il canto, ma c’è anche la scenografia, la falegnameria, la sartoria, il coro, il corpo di danza, il pubblico anche. Che teatro è quello in cui non vengono utilizzati gli impianti scenici e le risorse interne perché si preferisce esternalizzare produzioni e servizi?”
Orlando snocciola una ad una quelle che definisce le “patologie” dell’attuale gestione. In primo luogo la precarietà dei rapporti fra i vertici e i lavoratori: “Ho appresso che i sindacati non vengono neanche informati degli ordini del giorno del consiglio di amministrazione. Leggono i giornali per venire a conoscenza delle delibere”. Secondo Orlando, si è creata situazione di ingestibilità: “Non vengono sottoposti alla mia firma entro i tempi necessari i contratti necessari alla normale attività dell’ente, penso al caso dei tenori”. Fuori tempo, sarebbe anche stata l’approvazione del cartellone 2012-2013 tra il primo e il secondo turno delle elezioni, quando ancora non si sapeva chi sarebbe stato eletto. “Mi è stato solo gentilmente sottoposto il programma estivo”, ironizza il sindaco.
Orlando ribadisce l’illegittimità della nomina dei consiglieri d’amministrazione in rappresentanza dell’Unicredit. La banca ha dichiarato un anno fa di non voler più finanziare il teatro, da due anni versava la metà di quanto previsto dalla legge per aver il diritto di esprimere un consigliere, tuttavia il consigliere nominato da Unicredit ha continuato a sedere in consiglio. “Gli abusivi in cda sono due”, dice Orlando, riferendosi alla nomina dell’avvocato Varvaro da parte dell’ex sindaco, in qualità di consigliere aggiunto per UniCredit e vicepresidente. “Ho sottoposto l’anomalia al Ministero, che ha ritenuto illegittima questa nomina. L’ho revocata e ho chiesto anche la remissione della parcella da Varvaro indebitamente incassata in qualità di consulente legale”. Per l’avvocato, che oltre a fare causa all’ente ha anche diffidato il cda a riunirsi, il sindaco ha parole durissime: “Agirò in danno contro chi agisce ai danni del teatro”.
“Non è stato approvato alcun piano strategico per la stagione 2012-2013, si va alla giornata. Se non si scrittura il personale artisticamente più qualificato, rischi di lavorare con il peggiore. Inoltre abbiamo un direttore del corpo di ballo che fa l’intrattenitore televisivo ad Amici e un direttore artistico che vive fuori Palermo: tutti e due percepiscono il compenso previsto”. Ai lavoratori in protesta Orlando esprime piena solidarietà: “Lottano per la qualità. So che il bilancio è in ordine, lo ha scritto più volte anche il sovrintendente. Il problema sono gli sprechi. Ho chiesto nel dettaglio quali sono le spese di missione del sovrintendente e del direttore artistico. Il ministero non deve finanziare ulteriormente l’attività del teatro, deve garantirne la qualità”.
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02 Ottobre 2012, 19:57