“Un concerto e settemila euro”| Ferrandelli ribatte al pentito

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23 Gennaio 2017, 16:34

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PALERMO – Due ore di interrogatorio per difendersi dall’accusa di avere comprato voti dalla mafia. Quattromila euro in cambio di un centinaio di preferenze alle elezioni comunali e tremila per il successivo appoggio alle regionali.

Fabrizio Ferrandelli smentisce il racconto del pentito del Borgo Vecchio, Giuseppe Tantillo, che sostiene di avere incontrato il candidato a sindaco durante la campagna elettorale del 2012. Un incontro nel quale avrebbe ricevuto il denaro. Mai visto o incontrato Tantillo a quattrocchi, ribatte Ferrandelli davanti ai pubblici ministeri Sergio Demontis e Caterina Malagoli, accompagnato dagli avvocati Antonino e Sal Mormino. Se incontro c’è stato sarebbe avvenuto non da soli, ma alla presenza di tanti altri operatori commerciali del popolare rione palermitano. Uno dei tanti incontri che si ripetono durante la campagna elettorale e per di più organizzato non da lui ma dal partito. Allora Ferrandelli era il candidato del Partito democratico.

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Il cognome Tantillo gli era noto, solo ed esclusivamente, perché legato al conosciutissimo chiosco di bibite, frutta e verdura nella piazza del Borgo. Nel corso dell’interrogatorio fa tappa anche la storia di un concerto organizzato in piazza del cantante Gianni Vezzosi. Era l’aprile del 2012. Da Ferrandelli, secondo il pentito, sarebbero arrivati anche i soldi per organizzare l’esibizione. Sul palco campeggiavano i suoi manifesti elettorali.

Ferrandelli esclude anche questa circostanza. Nulla sa dei concerti organizzati, al Borgo come in altri quartieri. Se ne occupò un’agenzia e in ogni caso furono pagati dal Pd. Infine l’indagato invita i pm ad analizzare la dinamica. Raccolse meno consensi personali di quelli ottenuti dalla lista a lui collegata. E poi nel quartiere non fu certo il più votato. Il tempo di firmare il verbale e Ferrandelli lascia il Palazzo di giustizia. Chi gli sta accanto lo descrive “sereno”.

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23 Gennaio 2017, 16:34

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