Un "galeone" in via Toledo |Il degrado alle spalle del porto - Live Sicilia

Un “galeone” in via Toledo |Il degrado alle spalle del porto

Spazzatura bruciata, carcasse di automobili, pattume di ogni tipo e addirittura il relitto di un'imbarcazione. E' quello che si trova nel piazzale alle spalle della via Tempio. Interviene il consigliere Tringale: "Occorre videosorveglianza e progetti concreti". FOTO

degrado in città
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Il piazzale di via Toledo

Il piazzale di via Toledo

CATANIA – Un disastro. Una scena indegna per una città che si definisce civile. Eppure, basta spostarsi di qualche centinaia di metri da piazza Duomo che lo spettacolo che si apre davanti agli occhi è quello di una mega discarica su strada, una favela nel cuore di Catania. Spazzatura bruciata, carcasse di automobili, pattume di ogni tipo e addirittura il relitto di un’imbarcazione. E’ quello che si trova nel piazzale alle spalle della via Tempio, utilizzato da anni come grande discarica a cielo aperto. E non fanno eccezione le limitrofe vie Moncada, Stella Polare e in particolare la Del Principe, nel quartiere Angeli custodi,  divenuta quasi impraticabile tanti sono i rifiuti, alcuni anche pericolosi, lasciati in ogni angolo. Tra i quali spicca l’eternit, depositato in grandi quantità alle spalle dell’ex scuola Livio Tempesta che, da sola, basta a simboleggiare la resa di chi dovrebbe gestire gli spazi pubblici.

Un quadrilatero disgraziato, quello tra via Tempio, via del Principe, via Toledo e via Stella polare. E non solo per lo spaccio di stupefacenti, che in quella zona la fa da padrone. Soprattutto per l’abbandono, la rinuncia da parte delle istituzioni, di ogni

Eternit alle spalle di due edifici abbandonati

colore, ordine e grado, di riqualificare un’area che aggiunge degrado al degrado. Come racconta il consigliere comunale di Area centrodestra, Tuccio Tringale, da anni uno dei promotori della riqualificazione dell’area, che continua ad alzare la voce, nonostante il fallimento dei numerosi tentativi portati avanti in passato. Appoggiato in questa guerra più che battaglia, dal consigliere della prima municipalità Ciccio Arena.

“Sono anni che non ottengo nulla, se non la pulizia saltuaria dell’area – spiega Tringale – ma non mi arrendo”. Decine, infatti, le segnalazioni da parte del consigliere comunale, ma anche da parte del consiglio di municipalità, che nel tempo non hanno portato a nulla, se non qualche intervento tampone, mai risolutivo. “Vengono di notte – spiega un abitante della zona – e scaricano di tutto, tanto lo sanno che qui non c’è nessuno che controlla e che sanziona. Vengono – aggiunge – da tutte le parti di Catania. Evidentemente si è sparsa la voce”.

la barca abbandonata

Un’ipotesi che sembrerebbe trovare conferma nel fatto che, nonostante le bonifiche e gli interventi, i rifiuti sono sempre lì. “Lo so – esordisce Tringale – non è la prima volta che lancio l’allarme sulle condizioni in cui si trova questa porzione di città, diventata terra di nessuno. Ma vorrei che fosse l’ultima. Non è accettabile – continua – che un intero quartiere sia lasciato in queste condizioni, quando basterebbe poco per, non dico riqualificarlo, ma per dare un segnale di cambiamento. Con tutti i soldi che le varie amministrazioni hanno speso per bonificare questo piazzale – prosegue – che, puntualmente, torna peggio di prima, forse si sarebbe potuto realizzare qualcosa come la videosorveglianza o, ancora meglio, una struttura per i quartiere, un campo sportivo ad esempio e, contestualmente, riprendere parte dell’ex Livio Tempesta per farne un centro sociale”.

Non si parla solo di telecamere per la video sorveglianza, dunque, che potrebbero rappresentare un deterrente per chi ogni giorno – sono i residenti a raccontarlo – scarica rifiuti di ogni tipo. Ma anche di progetti concreti per cambiare volto di una parte di città ferma.  Progetti che sembrerebbero possibili, almeno stando a quanto riferito da Tringale. “Ho saputo che, nell’ambito dell’accordo tra il Comune e la società che ha realizzato il concerto di Ligabue – afferma – quest’ultima si è impegnata a investire delle somme per realizzare strutture sportive nei quartiero. Non vedo occasione migliore – conclude – per mostrare agli abitanti della zona che anche loro fanno parte della città”.


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