“Un investimento casuale | meglio di un consulente”

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15 Luglio 2013, 10:57

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CATANIA. Questo è il nuovo e contro-intuitivo risultato di uno studio appena pubblicato sulla rivista “PLoS One” (questo è il link del lavoro online http://tinyurl.com/nzclrkn). L’articolo è il frutto di una collaborazione interdisciplinare tra un team dell’Università di Catania, formato dall’economista Alessio Emanuele Biondo e dai fisici Alessandro Pluchino e Andrea Rapisarda, e il fisico e sociologo Dirk Helbing dell’ETH di Zurigo. Sulla base della constatazione che la casualità (“il rumore”) spesso migliora il funzionamento di sistemi fisici e biologici, e grazie ai recenti risultati ottenuti sfruttando gli effetti benefici del caso in altri contesti socio-economici, l’articolo esplora l’andamento dei mercati finanziari per mezzo di simulazioni al computer e mette a confronto alcune delle strategie di trading più popolari con una del tutto casuale.

Come base di dati per le loro simulazioni, i quattro ricercatori hanno utilizzato le serie temporali di 15- 20 anni di quattro indici di mercato scelti tra i più rappresentativi e popolari nel mondo (il FTSE MIB per il mercato italiano, il FTSE UK per il London Stock Exchange , il DAX per la Borsa di Francoforte e l’indice S&P 500 per il NYSE US). Su questo terreno i diversi algoritmi di negoziazione sono stati confrontati con una strategia casuale nel tentativo di prevedere la tendenza del mercato giorno dopo giorno. I risultati mostrano chiaramente che le prestazioni della strategia casuale nel predire l’evoluzione del mercato sono, in media e nel lungo termine, del tutto simili a quelle delle tradizionali tecniche di investimento, ma la loro variabilità sul breve termine è molto minore. In altre parole, lo studio dimostra che, se un investitore scommettesse a caso, sarebbe esposto a minori rischi di gravi perdite, mentre i suoi guadagni a lungo termine sarebbero paragonabili a quelli ottenuti per mezzo delle più utilizzate strategie di trading.

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Questa ricerca si inserisce in un più ampio e attuale dibattito economico che mette in discussione la teoria dei Mercati Efficienti e fornisce un rilevante contributo agli sforzi della comunità scientifica internazionale per comprendere l’origine delle grandi crisi finanziarie e mitigare i loro devastanti effetti. La fragilità derivante dall’elevata complessità e interconnessione dei mercati globali è, oggi, più pericolosa che mai, in quanto espone inevitabilmente tutti gli attori coinvolti, tra cui gli stessi Stati nazionali, non solo alle grandi speculazioni finanziarie, ma anche a situazioni di crisi imprevedibili che provocano periodicamente gravi perdite economiche e drammatici cali dei consumi. In questo contesto, i risultati dello studio simulativo appena presentato sembrano suggerire che l’adozione – non solo su scala individuale ma anche a livello di politica economica globale – di strategie di trading basate sul caso, potrebbe essere in grado di annullare gli effetti di imitazione tra gli investitori e, di conseguenza, ridurre la probabilità che si generino quei pericolosi “effetti valanga” che sono da annoverare tra i principali responsabili dei recenti crolli dei mercati azionari.

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15 Luglio 2013, 10:57

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