Un jeans, una cintura, alcune ossa| Ecco cosa resta del corpo

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12 Giugno 2019, 18:54

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PALERMO – Un jeans, una cintura, i brandelli di una camicia, alcune ossa. È tutto ciò che rimane del corpo ritrovato dai vigili del fuoco e dai carabinieri della sezione operativa di Termini Imerese al chilometro 17 della strada provinciale 6 che collega Ventimiglia di Sicilia e Trabia.

La zona è quella della diga Rosamarina alla cui cella agganciò per l’ultima volta il telefonino di Santo Alario, originario di Villabate, scomparso nel nulla il 7 febbraio 2018. Era in compagnia di Giovanni Guzzardo, proprietario di un bar a Capaci, arrestato tre mesi dopo la scomparsa e attualmente sotto processo per omicidio.

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I resti sono inequivocabilmente umani e, dal modello dei pantaloni, recenti. Non ci sono né tessuti né carne. Animali selvatici, soprattutto cinghiali, hanno approfittato del corpo inerme.

Prima di essere mostrati ai parenti di Alario i resti dovranno essere analizzati dai carabinieri del Ris per estrarre eventuali tracce di Dna. Gli indumenti e le ossa sono state sigillate per evitare contaminazioni.

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12 Giugno 2019, 18:54

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