27 Giugno 2014, 14:59
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Acireale – Sono passati più di vent’anni dalla morte di Don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia, il giorno del suo 56esimo compleanno, nel 1993. Nato nella borgata palermitana di Brancaccio a Palermo, viene ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini il 2 luglio 1960. Segue in particolar modo i giovani e si interessa delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città.
A Palermo e in Sicilia è stato tra gli animatori di numerosi movimenti tra cui: Presenza del Vangelo, Azione cattolica, Fuci, Equipes Notre Dame, Camminare insieme. Dal maggio del 1990 svolge il suo ministero sacerdotale anche presso la “Casa Madonna dell’Accoglienza” a Boccadifalco, dell’Opera pia Cardinale Ruffini, in favore di giovani donne e ragazze-madri in difficoltà.
La sua attività pastorale – come è stato ricostruito anche dalle inchieste giudiziarie – ha costituito il movente dell’omicidio, i cui esecutori e mandanti mafiosi sono stati arrestati e condannati con sentenze definitive. Per questo già subito dopo il delitto numerose voci si sono levate per chiedere il riconoscimento del martirio. il 25 Maggio del 2013 viene beatificato.
Don Puglisi, parla ancora alla coscienza del nostro tempo, nuovi ed interessanti elementi vengono da uno studio come quello di Vincenzo Ceruso, che ieri sera ha presentato il suo libro “ A mani nude. Padre Pino Puglisi”, nella chiesa di San Francesco di Paola ad Acireale (Comunità di Sant’Egidio).
All’incontro erano presenti anche il Vescovo di Acireale Mons. Antonino Raspanti e il Procuratore capo della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi.
“La mafia va isolata – ha detto il Procuratore Salvi – e va isolata a partire dal basso,la comunità stessa deve farlo. Oggi la mafia è più debole che mai,non ci credete quando vi dicono che la Mafia è più forte perché è al potere. Non è vero. In questi anni le istituzioni e le forze dell’ordine hanno fatto tantissimo per la lotta alla mafia è dura, ma non è impossibile sconfiggerla e adesso la mafia è più debole,perchè non riesce più ad organizzarsi facilmente e sono tanti i cambiamenti che ha dovuto subire. Il rapporto tra mafia e religione, quella è una cosa importantissima,che va sdradicata dall’interno e non solo attraverso le forze dell’ordine,ma anche attraverso le coscienze di ognuno di noi”.
“Don Pino Puglisi – ha detto Vincenzo Ceruso – è stato un cristiano vero,un siciliano non autoreferenziale.Sono passati tanti anni,ma siamo lontani dall’aver capito completamente lo spessore della sua vicenda umana, in questo libro ho cercato di descrivere meglio la storia dell’uomo Puglisi. Un uomo ucciso per il suo impegno cristiano,certo,ma soprattutto umano. Trovo importante che chiunque si accosti alla sua figura, possa farlo in tutte le sue sfaccettature,partendo dall’inizio della sua vita e non solo dalla fine”.
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27 Giugno 2014, 14:59