28 Settembre 2015, 19:13
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MESSINA – C’era un’aria nuova domenica al San Filippo, un’aria fresca e frizzantina, l’aria giusta per ripartire e per lasciarsi alle spalle un recente passato fatto di risultati mortificanti. Il Messina ammirato contro il Cosenza è una squadra viva, capace di presentare il giusto mix di grinta e qualità capace di far stropicciare gli occhi ai quasi 3 mila e 500 presenti allo stadio, che hanno potuto ammirare l’undici di Di Napoli schiantare i silani grazie alla doppietta di Totò Cocuzza. Un successo chiaro e limpido dei giallorossi, che già possono contare su una squadra che ha una spina dorsale ben definita a partire da Martinelli, autentico regista difensivo, a Giorgione uomo ovunque del centrocampo, fino all’attacco dove Gustavo ha già fatto vedere cose buone e l’ex attaccante del Noto non ha alcuna intenzione di lasciare il posto da titolare a Tavares.
Tornando un attimo al brasiliano ex Lecce e Salernitana, è un po’ l’emblema di come sia ingiusto etichettare il Messina solo ed esclusivamente come squadra che butta tutto sulla corsa tralasciando la qualità. Sicuramente il pressing alto, i raddoppi di marcatura e i cambi di gioco non si vedevano più da parecchio tempo, ma il brasiliano per tutto il primo tempo ha fatto vedere lampi di classe cristallina prima di calare nel secondo tempo, complice una condizione atletica ancora precaria. La qualità e la duttilità tattica dicevamo, componenti fondamentali di una squadra creata in appena 20 giorni dal direttore sportivo Christian Argurio, ma che già tiene bene il campo concedendo poco agli avversari magari cambiando anche abito da una gara all’altra non perdendo quella sfrontatezza che la caratterizza.
La mano di Di Napoli c’è e si vede, il tecnico milanese ha trasmesso il proprio carattere ai suoi ragazzi, ieri schierati in campo in modo alquanto offensivo eppure le palle gol del Cosenza si contano sulle dita di una mano. Barraco, Padulano (già due assist per lui), Gustavo e appunto Cocuzza, i giocatori che hanno permesso al Messina di tenere sempre sulle spine i rossoblù, mentre il cambio Barraco-Tavares al 62’ è un chiaro segnale a non mollare mai. Infine come non concentrarsi ai circa 3 mila e 500 tifosi che ieri si sono presentati al San Filippo creando un’atmosfera distesa e gradevole, che non può che fare bene a tutta la squadra. Certo la campagna abbonamenti per ora si sta assestando su numeri inferiori alle aspettative, ma quello di ieri non può che essere un punto di partenza per tutti. Da un punto di vista degli obiettivi, è chiaro a tutti che non si può che ambire ad una salvezza tranquilla, ma far riaccendere la passione che sembrava sopita sarebbe già la prima significativa vittoria dell’era Stracuzzi.
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28 Settembre 2015, 19:13