05 Novembre 2013, 11:10
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CATANIA. E’ stato presentato ieri pomeriggio, nell’aula magna dell’edificio della didattica di ingegneria dell’Università di Catania, il progetto di Patto di Fiume Simeto, uno strumento innovativo di pianificazione per lo sviluppo locale e la tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali di un ambito territoriale.
Si tratta di un piano di natura contrattuale in corso di elaborazione, sottoscritto volontariamente dai Comuni e dalle Associazioni della Valle Del Simeto (un’area che include le città di Paternò, Adrano, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Belpasso, Centuripe, Motta S. Anastasia, Ragalna) sotto l’egida all’Università degli Studi di Catania e dell’Associazione Vivisimeto. Il documento identifica principi, azioni concrete e singole responsabilità per la promozione dello sviluppo della Valle del Simeto, in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’idea del Patto è nata dal lavoro di Mappatura di Comunità iniziato circa 5 anni fa e promosso da una Partnership tra l’Associazione Vivisimeto, il Comitato Salute e Ambiente Adrano onlus e il dipartimento di Architettura dell’Ateneo, un processo durante il quale più di 1000 partecipanti hanno espresso la necessità di perseguire concretamente un modello di sviluppo alternativo rispetto a quello insostenibile perseguito fino a oggi, ispirato al concetto di tutela proattiva (forme di tutela che non impongono vincoli ma mettono in campo incentivi per attività e azioni virtuose).
Il Patto per il Fiume Simeto – pur essendo in corso di elaborazione – sta oggi portando già i primi risultati concreti: la rete dei Comuni e delle Associazioni aderenti al Protocollo di intesa per la Formazione del Patto per il Fiume Simeto ha infatti espresso la propria candidatura per diventare progetto pilota per una nuova iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico destinata al sostegno dello sviluppo delle Aree Interne. La candidatura ha già superato una prima fase di selezione, e sarà discussa nei dettagli mercoledì 13 novembre, da una delegazione della Rete per il Patto per il fiume Simeto con il Coordinatore del Comitato Tecnico Aree Interne del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico. La Valle del Simeto ha oggi finalmente la possibilità concreta di essere l’oggetto di un accordo quadro tra il Ministero, la Regione Siciliana e gli enti locali per un impiego finalmente pieno, razionale, produttivo delle ingenti risorse dei Fondi europei.
Il lavoro svolto da ricercatori del dipartimento di Architettura dell’Università di Catania in questo progetto rappresenta una sperimentazione di un approccio di “Engaged University” da parte dell’Ateneo ispirato alla famiglia di pratiche della Ricerca-Azione Partecipata, secondo cui la ricerca e la didattica possono essere migliorate attraverso il coinvolgimento attivo dell’Università in reali processi di sviluppo locale ispirati ai valori della trasparenza e della partecipazione. L’iniziativa rientra, peraltro, tra le attività del progetto internazionale di ricerca PARTeS, finanziato al dipartimento di Architettura dell’Università di Catania, attraverso una prestigiosa borsa IOF da 300 mila euro, tra le 8 concesse all’Italia dall’Unione europea per il triennio 2011/13 come “Marie Curie International Outgoing Fellowship” (7° Programma Quadro), che prevede anche iniziative progettuali – curate da studenti e laureati catanesi – nel territorio della università americana partner (Memphis).
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05 Novembre 2013, 11:10