Rifugio anti-aereo alla città| Catania: "Per non dimenticare" - Live Sicilia

Rifugio anti-aereo alla città| Catania: “Per non dimenticare”

il rifugio anti-aereo

Per ricordare il settantesimo anniversario dei bombardamenti della seconda guerra mondiale nel capoluogo è stato consegnato un ritrovato rifugio anti-aereo. L'inaugurazione è inserita nell’ambito delle attività di “Palermo apre le porte. La scuola adotta la città”.

a 70 anni dai bombardamenti
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PALERMO – Un ritrovato rifugio anti-aereo sito sotto la scuola “Madre Teresa di Calcutta” è stato consegnato, questa mattina, alla città di Palermo. Un dono speciale, in occasione della triste ricorrenza per il settantesimo anniversario dei bombardamenti sul capoluogo siculo. Era il 9 maggio 1943, quando Palermo veniva sfigurata dalle bombe. Il centro storico venne in gran parte devastato: numerose, infatti, le distruzioni causate al tessuto cittadino, ma anche le perdite umane subite. Presente alla cerimonia, l’assessore comunale alla Partecipazione, Giusto Catania.

Il rifugio, rappresentava per i cittadini un punto di ristoro e un’ancora di salvezza, nei lunghi mesi di assediamento. Al suo interno, oggi, è stata ricostruita la storia degli anni di terrore che hanno caratterizzato la città.: una Palermo sotteranea, riportata alla luce e sconosciuta ai tanti. Girando per i corridoi del bunker si scorge il segno del passaggio umano in quei luoghi che hanno contribuito a proteggere vite, abitudini, costumi: “Non vogliamo dimenticare e vogliamo costruire un futuro sereno – ha assicurato l’assessore alla Partecipazione – non solo con lo sguardo rivolto al passato ma con prospettive verso un mondo migliore”.

Una pagina amara da ricordare per i cittadini ma, allo stesso tempo, un’occasione in più per fare memoria di quel tragico evento e pensare alla città futura: “E’ un atto di recupero della memoria – ha dichiarato Giusto Catania – Palermo settanta anni fa ha subito un bombardamento terrificante e, proprio oggi, vogliamo ricordare questo evento storico per dire mai più guerra e distruzione e costruire, soprattutto, un’Europa di pace in una città che si candida ad essere Capitale europea della cultura attraverso percorsi di pace e valorizzazione dei diritti umani”.


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